«Rapporti umani, sanità di qualità»: il Gruppo Igreco ringrazia per i messaggi di stima

Il Gruppo: «I pazienti condividono con noi le loro emozioni e la loro soddisfazione, che non può non essere anche la nostra»

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di Redazione
16 luglio 2020
16:10

«“La qualità del servizio offerto nei reparti de iGreco Ospedali Riuniti cammina di pari passo con la familiarità ed il legame empatico che si instaura con i pazienti. Sono facce della stessa medaglia. Alla valorizzazione dei rapporti umani nelle nostre strutture diamo la stessa importanza e rilevanza che diamo alle prestazioni sanitarie”.

È quanto scritto tra le righe delle numerose lettere e dei tanti messaggi che il Gruppo riceve ogni giorno e nel quale viene testimoniato questo rapporto di stima reciproca».  Così si legge in una nota del Gruppo IGreco: «I pazienti - si legge - condividono con noi le loro emozioni e la loro soddisfazione, che non può non essere anche la nostra. Come nel caso della signora Mariella L. di Cariati che ha voluto affidare ad una lettera aperta la riconoscenza per l’intervento di cataratta effettuato in tempi celeri sulla madre e perfettamente riuscito.


 

Ci sono cliniche in Calabria in grado di combattere l'emigrazione sanitaria. Potrebbe essere, questo, il titolo della sua lettera.

Ci si può curare anche in Calabria – ci scrive - non è sempre necessario armarsi di bagagli e sacrifici e partire verso il Nord. La chiamano emigrazione sanitaria e secondo me è solo e soltanto un grande business che coinvolge anche i nostri medici, che sono in qualche modo complici del giro come lo è del resto parte della politica. Mia madre – racconta la signora Mariella - doveva operarsi di cataratta ad un occhio. Al consiglio del medico di andare a Bologna abbiamo preferito quello di un’amica che ci ha indirizzato alla clinica Sacro Cuore. Nell'arco di una settimana la visita medica e nell'arco di due l'intervento, perfettamente riuscito. Incredibile ma vero, in due settimane tutto risolto e in un clima di efficienza e professionalità di livello alto, ovviamente compresa la gentilezza di tutto il personale. Secondo mia madre di fatto non è sembrato neanche un intervento ma poco più che una passeggiata. Abbiamo agito di testa nostra – conclude - perché eravamo e siamo convinti che anche in Calabria si può fare sanità di ottimo livello. E abbiamo avuto ragione. Non si deve sempre partire per risolvere problemi di salute. Strutture come il Sacro Cuore di Cosenza o altre realtà che sicuramente esistono in Calabria meritano solo di essere incoraggiate e di ricevere la nostra fiducia».

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