Sanità, Democratici e Riformisti: «Gli appelli per tecnici calabresi caduti nel vuoto»

Il movimento politico critico con la scelta dei subcommissari da parte del ministero e il silenzio del parlamentari calabresi sulla gestione dell'emergenza nella nostra regione

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1 aprile 2021
22:55

«Il Governo ha nominato i due sub Commissari alla sanità (Arnetta e Pellicanò) che, dalle notizie stampa, dovrebbero essere esperti di management sanitario. Non sappiamo da dove vengano, ma ne prendiamo atto. Ne prendiamo atto, così come prediamo atto che la richiesta avanzata dal mondo dell’associazionismo, ma anche dalla parte sensata della politica calabrese, è stata ignorata». Si legge in una nota del movimento politico Democratici e Riformisti.

«Avevamo chiesto la nomina di un tecnico esperto – continua la nota - in prevenzione e vaccini, che avesse esperienza di amministrazione e che fosse conoscitore della realtà calabrese, ma la domanda è caduta nel vuoto, perché altre sono state le decisioni assunte. Tutto questo avviene, mentre le vaccinazioni non sono adeguate rispetto alla gravità del problema: sono gestite in una situazione di estrema confusione e la piattaforma per la prenotazione per i soggetti fragili da sottoporre prioritariamente al vaccino, ha aperto una stagione di “turismo sanitario”, fissando a Palmi gli appuntamenti per i residenti a Lamezia, a Vibo quelli dei residenti Reggio, a Rossano quelli di Cosenza e via dicendo».


«Soprattutto abbiamo l’impressione che nessuno voglia accogliere la lezione della pandemia e cioè l’assoluta necessità di colmare i vuoti di personale, di dare forza alla sanità calabrese, di costruire la sanità sul territorio e di dare voce alle categorie in difficoltà, rafforzando i servizi abbandonati da anni a loro stessi. Che i due nuovi subcommissari siano stati nominati dal Ministero dell’Economia – conclude il comunicato di Democratici e Riformisti -, senza tenere in alcun conto le professionalità esistenti in Calabria, non ci pare un buon inizio; e questo avviene, mentre permane il mistero dell’esistenza o meno dei parlamentari della nostra Regione, che non abbiamo avuto ancora la fortuna di sentirli parlare e di pretendere che l’emergenza sanitaria fosse gestita in modo da garantire i diritti dei calabresi».

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