Folino (Mire): «Occorre una strategia per il turismo concertata con i paesi esteri»

Il vice presidente del Movimento italiani residenti estero: «Bisogna pensare al futuro e far capire come sarà la ripresa»

8 maggio 2020
07:15

«Un filo sottile unisce il mondo intero in questa pandemia che ha colpito tutti noi, un filo che riesce a coinvolgere tutte le comunità dalle più piccole alle più grandi e che porta loro economia, progresso, cibo e sorrisi. Questo filo che lega il turismo è diventato così sottile da portare a non avere più percezione di futuro». È la considerazione del neo vice presidente Italia del Mire (Movimento italiani residenti estero) Antonio Folino, che già da qualche settimana si sta occupando delle realtà italiane all’estero che entrano nel meccanismo del turismo in modo diretto.

 


«Pensiamo ai tanti ristoratori o gestori di locali, alberghi, hotel sparsi per il mondo e che in questo momento risentono in maniera catastrofica del lockdown – spiega Folino – italiani residenti all’estero che hanno sognato fino adesso e poi anche realizzato attimi di vita tranquilli e che con la caparbietà hanno pienamente soddisfatto il loro sogno ma che potrebbero sentirsi abbandonati dalla patria natia.

 

In questo momento con il mio ruolo all’interno del Mire come vice presidente Italia sento di dover spendere una parola al momento di conforto per tutti coloro che sono in netta difficoltà e non mi riferisco soltanto ai nostri turisti di ritorno dalle loro vacanze costretti a dormire per giorni negli aeroporti per mancanza di voli ed anche per aver finito i soldi. Mi riferisco ai tanti italiani che così come dovrà accadere nella madre patria dovranno aspettare la ripresa del turismo mondiale per ripartire, come ci contraddistingue sempre, alla grande».

«Bisogna pensare al futuro – ribadisce Folino – e lo si deve guardare attraverso gli occhi di chi pensa di poter tornare in qualche modo alla vita di prima, certo, in sicurezza sanitaria, ma per capire come sarà la ripresa».

Antonio Folino precisa che «ci dovrà essere una strategia precisa da parte del nostro governo sul tema “turismo” e che questo deve essere rapportato e concertato con i paesi esteri perché se funziona il turismo ne troverà beneficio tutto il mondo ma in modo particolare i nostri italiani residenti all’estero al di là dei presupposti fondamentali per ripartire come il mercato, la domanda, che non sarà più la stessa, l’attenzione sanitaria, l’incertezza dei nuovi contagi». 

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