Vaccini Calabria, Cristallo (Sardine): «Con questo ritmo immunità di gregge tra 4 anni»

La leader del movimento: «Il panorama politico invece si è incaricato di offrire ai calabresi uno spettacolo indecente, surreale, tutto imperniato su chi candidare o come candidarsi alla presidenza»

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di Redazione
3 marzo 2021
15:52
Jasmine Cristallo
Jasmine Cristallo

«Cosa deve succedere di più per reagire? In Calabria il quadro delle vaccinazioni è allarmante, drammatico. Il simulatore offerto da Repubblica.it ci dice che con 1.740 vaccinazioni al giorno, la Calabria raggiungerà l’immunità di gregge (70% dei suoi abitanti) fra 4 anni e 5 giorni!». Lo ha dichiarato in una nota la leader del movimento della Sardine calabresi Jasmine Cristallo.

«Questo quadro è ancora più inquietante – attacca - alla luce delle previsioni sempre più frequenti di una terza ondata che potrebbe arrivare a breve. Come si potrà reggere ad un simile urto con l’affanno gestionale e organizzativo delle strutture sanitarie pubbliche? E dentro questa situazione già di per sé gravissima, al limite del collasso, fanno molta paura i dati forniti dall’Inps e quelli del bollettino della Banca d’Italia».

«Se l'ascensore sociale in Italia è fermo da tempo, quello dell’emigrazione interna Sud Nord è in piena attività. La situazione era molto complessa già prima del Covid-19, ora è drammatica. Di questo genere di temi ci saremmo aspettati si dibattesse in vista delle elezioni per il rinnovo del Consiglio Regionale».


«Il panorama politico invece si è incaricato di offrire ai calabresi uno spettacolo indecente, surreale, tutto imperniato su chi candidare o come candidarsi alla presidenza, tralasciando la riflessione, il progetto la visione. Per questi personaggi le condizioni rassegnate dai dati Inps, sono assunti come una maledizione del fato, cui la Calabria non può sottrarsi».

Una regione che registra in modo permanente e vistoso, un indice demografico in decremento, dove fa paura il tasso di abbandono delle nuove generazioni con un buon livello di formazione e ora anche di quelle con minore specializzazione è una regione senza più futuro, una regione dove il rischio d’involuzione democratica aumenta in modo esponenziale perché con l'abbandono delle aree interne da parte delle nuove generazioni verso le città e da queste verso il resto del Paese, di fatto si spogliano i presidi di democrazia, come scuola, lavoro e servizi.

Una regione dove la percentuale dei pensionati è ben oltre il 50%, registrando ancora un trend in crescita; una regione che registra la più alta percentuale d'Italia di malattie cronicizzate e con un sistema sanitario diventato da decenni prateria per scorribande di lobby affaristiche fra politica e ‘ndrangheta, massoneria; una regione che in virtù di un sistema di ripartizione delle somme della sanità, iniquo e nordcentrico, viene penalizzata per miliardi di euro negli ultimi dieci anni; una regione con questi problemi avrebbe bisogno di una classe dirigente, esistente ed in formazione, che discutesse di questo».

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