Congresso Pd

Zuffa continua, De Simone (mozione Cuperlo) contro Mazzuca: «Ma quale trasparenza, continui a far danni»

Il rappresentante dei cuperliani a Cosenza replica a muso duro alle rassicurazioni del presidente della commissione provinciale che ha definito quello attuale come il «tesseramento più trasparente degli ultimi 15 anni»

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di Redazione
9 febbraio 2023
21:48
Mazzuca e De Simone
Mazzuca e De Simone

Il botta e risposta è continuo, probabilmente tedioso per i più, ma tant’è. Il Pd continua a lavare i panni sporchi in piazza e, le diverse correnti (mozioni?) se le danno di santa ragione. I più accaniti sono i cuperliani, che non ci stanno a subire quello che ritengono un palese sopruso: un tesseramento drogato dai vincitori annunciati del congresso. Le rassicurazioni del presidente della commissione congressuale di Cosenza, Giuseppe Mazzuca, che ha definito la campagna adesioni 2022 al Partito democratico come il «tesseramento più trasparente degli ultimi 15 anni», non sono andate proprio giù a Sergio De Simone, rappresentante della mozione Cuperlo nella Commissione provinciale di Cosenza per il congresso.

Da qui la sua nota infuocata. Ecco la versione integrale:
«Caro presidente Mazzuca, forse sarebbe stato per te, in questa occasione, più opportuno tacere! Come rappresentante della mozione Cuperlo in Commissione provinciale per il congresso ho sempre evitato di esternare il mio pensiero pubblicamente, ma ha tutto c'è un limite. Non capisco il linguaggio cifrato perché sono abituato, da una vita, a parlare in maniera chiara e comprensibile. Non so con chi, in questi anni, tu sia stato amico o quali amici abbia tu frequentato e quali di questi amici ti abbiano costretto a frequentarne altri. Penso che amicizia e politica siano poco conciliabili, quasi un ossimoro, perché se le posizioni e le valutazioni politiche dovessero essere frutto di vincoli "amicali" queste risulterebbero non libere, ma condizionate da interessi personali e di carriera se non frutto di prebende.


Sempre nella tua esternazione fai riferimento ad "anomalie nel tesseramento" se non a vere proprie pratiche di falsificazione dei dati, riferiti ad anni precedenti che tu, al contrario di me, conosci molto bene e che avresti dovute denunciare allora e non oggi. 

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Personalmente non conosco a quale "manipolazioni" tu faccia riferimento perché qualora ne fossi stato a conoscenza non avrei aspettato un minuto, allora e non oggi, a denunciarle pubblicamente per impedirle. Come è noto, a te e ad altri, contro tali degenerazioni ho fatto sempre le mie battaglie, combattendole a viso aperto, trovando spesso muri di gomma. 

Solo un appunto riguardo a quegli anni vorrei aggiungere: il Pd in Calabria aveva allora (alle politiche 2008) 346.391 voti pari al 32,58%, oggi ne abbiamo103.315 pari 14,36%.

Con il tuo dire mi confermi che la tua "redenzione" ed il tuo "pentimento" nel denunciare tardivamente ed a posteriori tali degenerazione non sono garanzia di equilibrio, di trasparenza e di imparzialità, soprattutto nel ruolo importante che tu oggi ricopri come Presidente della Commissione Provinciale per il Congresso.

Dal lontano PCI ad oggi la federazione di Cosenza ha una lunga e corposa tradizione ed esperienza di "pentitismo" politico quasi che questo potesse far venir meno, ha coloro che lo praticano, le proprie gravi responsabilità.

Sulla trasparenza, a cui fai riferimento, ti consiglieri di stendere un velo pietoso, onde evitare di creare ulteriori problemi ad un partito che, soprattutto in Calabria, rischia di estinguersi.
Ma visto che insisti a volere fare danni ad un Pd già martoriato in Calabria, mi corre l'obbligo di smentire la presunta "trasparenza" dell'oggi.

Nella federazione di Cosenza al momento mancano le pur minime condizioni di agibilità politica e di garanzie democratiche e statutarie. Per parlare solo delle commissioni congressuali in nessuna delle cinque federazione e del Regionale è stato nominato un, e dico 1, membro nelle commissioni per il congresso che faccia riferimento alla mozione Cuperlo. Ci è stato perfino impedito in alcune federazioni l'accesso all'anagrafe degli iscritti per potere verificare il tesseramento. Nella nostra federazione non e stato mai eletto l'Ufficio Adesioni, organo previsto dal Regolamento Nazionale per il tesseramento, all'art. 8, a cui compete la verifica ed il controllo dell'anagrafe degli iscritti, solo questo basterebbe ad inficiare l'anagrafe dei tesserati. Il controllo e la verifica è stata affidata arbitrariamente, non so da chi, a Daniele Intrieri tesoriere del partito. Non è un caso che nella nostra federazione siano stati "bannati" (scomparsi) alcuni tesserati della mozione Cuperlo già inclusi nell'anagrafe degli iscritti senza alcuna motivazione regolamentare. In un comune, Aiello Calabro, nell'ultimo giorno gli iscritti sono più che raddoppiati passando da 48 a 100 in un rapporto iscritti voti di una tessera ogni 2/3 voti.

Caro Mazzuca, per quanto mi riguarda, ancor prima che la battaglia politica per l'affermazione delle mozioni di appartenenza, nella nostra federazione e più complessivamente in Calabria, bisogna ripristinate l'agibilità politica, le regole democratiche e statutarie di libertà di militanza e partecipazione. Dagli anni del commissariamento ad oggi decidono in solitudine sempre gli stessi e non solo a Roma, ma soprattutto in Calabria con i risultati disastrosi che sono sotto gli occhi di tutti. Altro che congresso costituente, qui in Calabria parlerei di commissariamento del partito in salsa calabrese.

E poi smettiamolo di agitare in Calabria lo spettro di Oliverio per chiamate di correo tra sodali per continuare a praticare i propri interessi personali di carriera politica ed istituzionale. La storiella non regge più. Questo gruppo dirigente deve dimostrare di avere superato il complesso di Edipo e produrre politica in Calabria e nelle istituzioni per difendere gli interessi della nostra Regione e soprattutto dei più deboli, socialmente ed economicamente.
Infine più che a me caro Mazzuca, dovreste convincere la candidata Schlein che in un intervento a Cagliari ha sostenuto: "Non vogliamo vedere i soliti giochini di pacchetti di tessere. Saremo i più forti avversari di quelle dinamiche che spesso hanno allontanato le energie migliori", riferendosi alla Campania e alla Calabria».

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