Accessibilità del territorio e criminalità organizzata

Possiamo essere davvero sicuri che la chiusura di uno svincolo autostradale come quello di Sant’Eufemia–Bagnara isolando l’intera area aspromontana non abbia inciso negativamente non solo sul reddito pro capite della zona, ma anche sul tasso di criminalità dell’area? 

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di Domenico Rositano
9 luglio 2020
11:42
Un tratto dell’autostrada A2 (foto dal sito Anas)
Un tratto dell’autostrada A2 (foto dal sito Anas)

Esiste una correlazione tra vulnerabilità territoriale e attrattività dei fenomeni criminali? Può la mancanza di infrastrutture incidere sulla distribuzione del reddito nelle province italiane? Che nesso c’è tra il “Decreto Semplificazioni” e il potenziale sviluppo della Calabria?

Qualche anno fa la Commissione Europea ha finanziato un interessante lavoro a cura di Andrea Mazzitelli e realizzato all’interno del progetto Unioncamere-Universitas Mercatorum “SOS Legality – Seized Business and goods from mafia to strategically prevent crimes and promote legality through socio-economic development” che aveva l’obiettivo di analizzare come si configurano i comportamenti criminali di natura mafiosa che tentano di infiltrarsi nell’economia legale.


L’analisi condotta ha portato alla selezione e individuazione di specifici indicatori riguardanti la vulnerabilità delle infrastrutture, delle imprese, delle famiglie e del territorio, utilizzando open data.

Le conclusioni non hanno fatto che confermare quello che tutti già sappiamo da tempo, ovvero che la presenza di criminalità modifica la struttura del circuito economico e comporta un allontanamento strutturale dal modello di efficienza dell’economia di mercato.

Un ulteriore approfondimento svolto da Deloitte utilizzando i dati dell’Istituto Tagliacarne ha invece messo in relazione la dotazione infrastrutturale e distribuzione del reddito nel contesto delle province italiane.

I principali risultati dell’analisi hanno dimostrato come l’impatto della dotazione infrastrutturale sulla disuguaglianza del reddito è complessivamente negativo, ovvero le province più ricche di infrastrutture sono caratterizzate da una più equa distribuzione del reddito. Le infrastrutture di trasporto e di energia riducono la disuguaglianza, mentre le infrastrutture tecnologiche, le reti bancarie e le infrastrutture culturali/ricreative la accentuano.

Infine un’analisi nord/sud del nostro Paese mostra come circa un terzo della maggiore disuguaglianza del reddito delle province meridionali rispetto a quelle centro-settentrionali sia da imputare alla più modesta dotazione infrastrutturale delle prime rispetto alle seconde.

Ecco perché le sole 3 opere strategiche allegate al “Decreto Semplificazione” che riguardano la Calabria sembrano davvero esigue a dispetto dello shock che servirebbe alla nostra regione.

Uno shock che si rende ancor più necessario visto il crollo del PIL che si prevede nei prossimi mesi e la penetrazione sempre maggiore della criminalità organizzata in alcune aree “isolate” e con un grado di dotazione infrastrutturale irrisorio.

Possiamo essere davvero sicuri che la chiusura di uno svincolo autostradale come quello di Sant’Eufemia – Bagnara Calabra nella nuova A2 Salerno-Reggio Calabria, isolando l’intera area aspromontana di circa 30 mila abitanti, non abbia inciso negativamente non solo sul reddito pro capite della zona, ma anche sul tasso di criminalità dell’area? 

di Domenico Rositano
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