Venti di guerra (plurime) e di default: dietro l’angolo ci potrebbe essere un altro angolo

Ai conflitti conclamati e potenziali si aggiunge l’incognita dell’economia sotto stress su cui a breve si esprimerà Moody’s con le sue pagelle sulla solidità finanziaria dell’Italia 

di Vincenzo Speziali
3 novembre 2023
08:54
Guerra in Medio Oriente (Foto Ansa)
Guerra in Medio Oriente (Foto Ansa)

Qualora il conflitto in corso, a Gaza e 'dintorni', dovesse estendersi, assieme alle ingenti perdite umane, avremmo pure le implicazioni dovute all'inevitabile acuirsi dell'emergenza profughi. Questo è un dato che non può essere né sottaciuto, né, tantomeno, ignorato, poiché è altamente logico - se non naturale - come e quanto nei 'territori', allorquando diventano 'campo di battaglia', si dipana un 'lecito fuggi fuggi'.

Il tutto, senza ancora avere evidenza, delle decisioni di Hezbollah in Libano (difatti, il suo leader, Hassan Nassarallah, fine politico e 'fintamente bellicista', parlerà oggi pomeriggio, ovvero 3 Novembre e rimango certo che 'lancerà` strali anti Israele, i quali solo l'Iran potrà 'calibrare', oppure trasporre da 'poesia in prosa'). Parimenti e purtroppo, già si notano gli effetti nefasti di suddetta 'variabile' - non certamente, da parte mia, inconsiderata! - visto che nella sola Beirut (Capitale di un Libano 'sconquassato') sono affluiti circa trentamila sfollati dal Sud del Paese, proprio a seguito dell'impazzare dei bombardamenti israeliani al confine


E, in ogni modo, siamo alle solite, benché stavolta nulla lascia presagire un arco temporale tipico per le 'attività` belliche' in Medio Oriente, solitamente circoscritte in un lasso cronologico abbastanza ristretto, proprio perché - nel caso di specie 'in actuslis' - ne va della 'permanenza in cadrega' di uno dei protagonisti in campo. È vero: il - contestato - premier israeliano, Benjamin Netanyahu, più 'si taglia i ponti alle spalle', più rimane 'in sella', nonostante le proteste di piazza -...naturali in uno Stato Democratico - che la società civile, i parenti degli ostaggi e la pubblica opinione, gli riservano ogni giorno e per la verità, ben da prima di tale 'crisi'.

Già di per sé, definire 'crisi' (per di più tra virgolette!) una simile catastrofe - sotto qualunque punto di vista la si veda - è caustico (...nemmeno iconico!), epperò, tant'è, ovvero la messa in scena dell'apoteosi di codesta raffigurazione nella 'cogente realtà'. Noi - intesi quale Governo Italiano - oggi, non abbiamo 'Moro' (Moro, sempre Moro, solo Moro), ma un 'signore' che da quella storia proviene - trattasi dell'attuale Ministro della Difesa, Guido Crosetto...e mi si scusi se è poco! - quindi ci si 'affidasse a Lui' (si...con la maiuscola!), poiché il tempo incalza e gli eventi ancor di più!

Vogliamo scherzare? Sono mesi che 'predico nel deserto', quasi il sottoscritto fosse divenuto un 'grillo parlante' (alla stregua di quello del Pinocchio di Collodi!), oppure 'una Cassandra' - termine che mio padre 'affibbiò a mia madre - ma, al pari di come dicevo, a breve affronteremo tutto 'insieme e appassionatamente' (epperò senza Julie Andrews, che di quel film ne era la protagonista), sebbene quanto accadrà non è certamente una commedia, bensì una 'tempesta plurima e composita'. Quale? Presto detto: implicazione bellica (Ucraina ed altri ambiti come il Medio Oriente; stress test della maggioranza, ovvero 'squagliamento' della relativa forza politica 'centrista' (riconducibile al 'mio PPE'!); contestazione di piazza 'sindacale' (...e i sindacati sono da sempre un 'potere'... pardon...un contropotere, 'addomesticato', solamente da un 'Gigante', quale era Bettino Craxi!); ed infine - ma soprattutto! - il rating di 'Moodys' (cioè la 'pagella' dell'Agenzia Internazionale sul reddito e le previsioni finanziarie di ogni singolo Paese).

Ordunque, ditemi se tutto quanto elencato - con millimetrica razionalità basata circa, non il verosimile, bensì i realistico - non farebbe 'tremare le vene e i polsi' (...e tal termine non è riferito alla Madonna di specie a cui sono devoto!). Soltanto improvvidi e neofiti possono pensare, credere, oppure illudersi, che in 'status bellum' (traduzione dal latino: in atto di guerra), un Paese come l'Italia, non possa 'rischiare' default: nossignore, nulla è scontato, soprattutto se non si esercita un ruolo!

Che fare? Ma, soprattutto come arginare quanto può arrivare? Purtroppo, i chiari di luna non sono proprio benevoli, anzi il 'presunto scherzo telefonico', proprio ai danni della Presidente del Consiglio - persino al netto dei sospetti legami dei comici russi con i loro Servizi Segreti, cioè GRU ed FSB (in pratica il diretto discendente del fu KGB) - non mi mette per nulla in una situazione di serenità, anzi, non fa che avvalorare le mie già vergate, riproposte e notorie preoccupazioni.

D'altronde se la 'struttura' di Palazzo Chigi diviene così 'permeabile' - al punto tale da fare diventare una passeggiata la 'notte di Ciampi' (...per intenderci quelle delle bombe a Roma e Milano, nel luglio 1992 e lo ricordo come se fosse adesso lo sguardo di quei momenti in cui vedevo gli occhi di Nicola Mancino che era il Ministro dell'Interno in carica) - dicevo, soprattutto in duplice ed effettivo 'teatro bellico' (Medio Oriente, per l'appunto, ma anche l'Ucraina), la faccenda si fa seria anziché no.

Attenzione quindi, perché come ribadiva Giulio Andreotti - il quale se ne intendeva (e molti, tanti, anzi parecchi, dovrebbero quantomeno studiarlo, in luogo a me che l'ho conosciuto e mi ha allevato) - dietro un angolo, può esserci un altro angolo. L'importante, è che non vi sia, persino lo spigolo...e come disse Peppino De Filippo a Totò (non certo mio cugino, il quale è di Catanzaro, mentre io sono di Bovalino!)... "...ho detto tutto!".

di Vincenzo Speziali
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