Verso le amministrative

Elezioni a Gioia Tauro, il candidato a sindaco Schiavone: «Nessuno può fermare il cambiamento, ed il cambiamento siamo noi»

L'ex vicesindaco della città della Piana dal 2006 al 2008, sostenuto dalle liste “Alleanza Gioiese” e “Tradizione e innovazione”, ha affrontato anche il tema degli accordi politici: «Non li ho fatti con nessuno»

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di Giuseppe Mancini
5 giugno 2024
07:30

In vista delle imminenti elezioni amministrative dell’8 e 9 giugno, ultimi giorni utili a Gioia Tauro in cui i candidati a sindaco possono far conoscere ai cittadini le proprie idee per il futuro. I quattro aspiranti alla fascia tricolore della strategica città del Porto, com’è ormai ben noto, sono: Renato Bellofiore, Mariarosaria Russo, Simona Scarcella e Rosario Schiavone.

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In Piazza del Marinaio, lunedì dalle ore 19, si è svolto il comizio elettorale di Rosario Schiavone, ex vicesindaco di Gioia Tauro dal 2006 al 2008, sostenuto dalle liste “Alleanza Gioiese” e “Tradizione e innovazione”. Davanti a una numerosa platea di sostenitori, Schiavone ha aperto il suo discorso rievocando i propri ricordi legati a quella piazza, sottolineando il suo profondo legame con il mare, nonostante non sia originario del quartiere Marina.


Schiavone ha proseguito affrontando il tema degli accordi politici, affermando con decisione: «Si parla di accordi, ma io non ho fatto accordi con nessuno. Abbiamo parlato con tutti i soggetti politici della città, proponendo un cambiamento della classe dirigente, ma nessuno ha accettato. Il mio solo desiderio è cambiare la città».

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Poi, ha sfidato gli avversari a mostrare la loro squadra:« Io la mia squadra la faccio esporre, la faccio vedere, una squadra di donne e di uomini, di professionisti che sono scesi in campo per mettere a disposizione della città le loro competenze. Quali sono le vostre squadre? Perché le tenete nascoste? Noi facciamo parlare di Ospedale ai medici che lavoravano al pronto soccorso,  architetti ed ingegneri a parlare di lavori pubblici ed urbanistica, professori e educatori che parlano di scuola, formazione ed istruzione, sportivi che parlano di sport e così via. Su questo campo non temiamo alcun rivale, da un lato si parla, si promette e si fa una lista di sogni senza alcun fondamento, salvo qualche spot pubblicitario di ragazzi alle prime armi, che intervengono su temi complessi e delicati perfino per gente navigata, dall'altro pure ogni tanto viene qualche politico da fuori a farsi la campagna elettorale, per il resto il nulla cosmico».

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A seguire, Viviana Demaio ha preso la parola dichiarando: «La mia candidatura a sostegno di Rosario Schiavone parte da lontano. Nel 2019 mi sono candidata per la prima volta e in questi anni mi sono confrontata con tante persone. Sono fermamente convinta che il cambiamento deve partire dal basso. Ho scelto questo progetto perché Gioia Tauro ha bisogno di una rivoluzione. Il mio Dipartimento è politiche sociali e Terzo settore ed il mio sogno è un paese accessibile a tutti». Demaio ha concluso ribadendo l’intenzione di voler essere parte della nuova classe dirigente di Gioia Tauro.

Alberto Infusino ha poi focalizzato il suo intervento sulla necessità di riqualificare gli impianti sportivi della città, prospettando la privatizzazione come soluzione, e sull’importanza dell’inclusione sociale.

Christian Carbone ha posto l'accento sull'importanza della cooperazione sociale e dell'unità, affermando:« Il dovere del politico è difendere la città. Gioia Tauro non è stata difesa quando hanno installato gli ecomostri e nemmeno quando hanno distrutto l’ospedale e la stazione. Vogliamo affidare il nostro futuro a chi è già stato artefice del nostro per nulla florido passato? Il nostro obiettivo è quello di amministrare la città, voltando finalmente pagina».

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Antonino Pugliese ha esternato la sua visione, dichiarando: «Questa città deve risorgere partendo dal basso, senza rivolgersi altrove, io sono l'unico candidato in campo che ha toccato con mano i limiti della nostra offerta sanitaria, ho tenuto sulle spalle insieme ad altri medici il pronto soccorso e non permetto a nessuno di illudere la gente su questo delicato argomento con promesse vuote e irrealizzabili». Ha inoltre sottolineato l’attuale difficoltà di trasformare l’ospedale di Gioia Tauro in un centro di eccellenza:« Non sono obiettivi che si ottengono in un giorno, ma in questi anni chi poteva e doveva vigilare che cosa ha fatto? E perché oggi si ripresenta negli altri schieramenti? L'unica soluzione è creare una classe dirigente nuova, forte e competente, e noi possiamo garantirlo».

Rosario Schiavone ha concluso il comizio affermando con determinazione: «Nessuno può fermare il cambiamento di cui Gioia Tauro ha bisogno, ed il cambiamento siamo noi. Loro parlano di novità con gli attori politici di sempre ad applaudire sotto il palco, noi la nostra squadra la facciamo salire sul palco ed esporre progetti e programmi».

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