Cosenza, opposizione alla carica: «Agenda Urbana, a rischio finanziamenti per 10 milioni»

Per il capoluogo bruzio ci sarebbero 18 milioni di fondi europei. Ma l'iter va a rilento e Occhiuto non risponde alle domande dell'opposizione. Impossibile chiedere l'anticipazione delle somme stanziate

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di Camillo Giuliani
12 giugno 2020
20:15

Cosenza rischia di perdere fondi per dieci milioni di euro a causa dell'inerzia del Comune. Sono quelli destinati agli interventi del Programma Agenda Urbana Cosenza-Rende, un maxifinanziamento legato al Por Fesr/Fse 2014-2020 che dovrebbe vedere le due sponde del Campagnano beneficiare di circa 34 milioni di euro complessivi.

 


Diciotto sono destinati al capoluogo e dieci, appunto, dovrebbe gestirli direttamente Palazzo dei Bruzi. Ma, denunciano in un comunicato i gruppi di opposizione, quei soldi potrebbero non arrivare in riva al Crati.

Gli interventi per il centro storico

A destare preoccupazione è quanto riportato in commissione Cultura dalla dirigente Rino, coordinatrice del Comitato per l’attuazione dell’Agenda urbana, convocata proprio per conoscere lo stato attuale dell'iter procedurale legato ai finanziamenti.

 

Ad oggi – denuncia l'opposizione – il Comune di Cosenza non avrebbe redatto «i progetti di fattibilità relativi agli assi di sua competenza». Gli interventi in questione avrebbero dovuto riguardare l’efficientamento energetico e il recupero del patrimonio edilizio comunale del centro storico di Cosenza. Ad essi dovrebbe seguire poi l'assegnazione degli alloggi alle famiglie più svantaggiate. Ma senza progetti il rischio di non completarli entro la scadenza prevista (il 2022) si è fatto tangibile.

Tanti consulenti, progettazione a rilento

«Possibile che il Comune di Cosenza non sia riuscito fino ad oggi a dotarsi di un parco progetti da inserire nel Piano triennale delle Opere pubbliche?», chiedono i consiglieri d'opposizione.

 

Poi lanciano un paio di frecciate all'indirizzo di Mario Occhiuto e della maggioranza: «Prima della dichiarazione di dissesto finanziario, Palazzo dei Bruzi aveva a disposizione tecnici interni (oggi in gran parte collocati in pensione) e consulenti esterni che avrebbero potuto lavorare in maniera celere ai progetti dell’Agenda Urbana».

Impossibile richiedere l'anticipazione

Ma cosa comporta il ritardo accumulato finora? Senza l’inserimento nel prossimo Programma triennale delle Opere Pubbliche dei progetti non si potrà nemmeno richiedere l’anticipazione del 30% sui 10 milioni riservati a Palazzo dei Bruzi. Un quadro che l'opposizione definisce «a dir poco allarmante».

 

Sul tema i consiglieri avevano anche indirizzato al sindaco un'interrogazione, ma la risposta non è ancora arrivata. E adesso il timore – conclude l'opposizione – è che si perda «una importante opportunità per la città e per l’intera area urbana».

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