Primi sondaggi dopo le regionali: ecco l'impatto del voto sui maggiori partiti

Tiene la Lega, sale il Pd mentre affonda il M5s. E se il governo Conte sembra più stabile, c'è fermento nell'area dei moderati con Berlusconi che vuole rilanciare Fi. Si va verso il proporzionale con effetti anche sul lavoro di Jole Santelli alle prese con la giunta

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di Riccardo Tripepi
1 febbraio 2020
12:31

Il clima da campagna elettorale perenne continua anche dopo le regionali. E così, a neanche una settimana dalla chiusura delle urne, arriva una nuova rilevazione sugli umori dell’elettorato effettuata da Ipsos per il Corriere della Sera.

Nonostante la delusione per la sconfitta in Emilia Romagna e il risultato non all’altezza delle aspettative raggiunto in Calabria, la Lega rimane il primo partito del Paese e si attesta sul 32%, in crescita dello 0,5% rispetto all’ultima rilevazione del 20 dicembre scorso. Dopo il voto guadagna terreno il Pd, in aumento di due punti rispetto all’ultima rilevazione di dicembre, registrando un 20,3%.


Crisi Cinquestelle

Si spalanca, invece il baratro per il M5S che sprofondano al 14%, punto più basso mai raggiunto dal 2013. Continua a crescere Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni che dopo aver ottenuto il 10,9% in Calabria e l’8% in Emilia Romagna si colloca adesso al 12%, salendo di quasi due punti dall’ultimo sondaggio. Stabile Forza Italia che continua a far registrare consensi intorno al 6%.

Uno scenario dal quale che restituisce maggiore tranquillità per la tenuta del governo Conte con le elezioni che si allontano sempre di più e apre agli aggiustamenti interni ai vari schieramenti.

Le difficoltà di Forza Italia

Nonostante la boccata d’ossigeno in Calabria il partito di Silvio Berlusconi è scivolato ai margini della coalizione di centrodestra e deve correre ai ripari. Vocazione meridionalista e apertura al nuovo soggetto di centro al quale lavorano Lorenzo Cesa e Gianfranco Rotondi sembrano le prime mosse allo studio per il futuro.

Renzi prova a scompaginare

Da valutare, invece, la possibile partecipazione al progetto da parte di Italia viva di Matteo Renzi che perde un punto percentuale e rischia di scomparire dai radar dopo la decisione di non prendere parte alle elezioni regionali. Non a caso, proprio per riacquisire visibilità l’ex sindaco di Firenze pare intenzionato a ritirare la propria delegazione dal governo Conte per fornire solo un appoggio esterno. Primo passo per provare abboccamenti con i dissidenti dei vari partiti e di Fi in particolare.

Rebus giunta per la Santelli

Con le politiche sempre più lontane e una riforma della legge elettorale che prende sempre di più una piega proporzionale i partiti sembrano tornare a ottiche individualiste, più che di coalizione. Ed un riverbero di quanto sta avvenendo si ha anche in Calabria con le dinamiche azionate dai partiti in vista della composizione della nuova giunta regionale alla quale sta lavorando Jole Santelli. Le rappresentanze ai vari partiti dovranno essere distribuite con il bilancino per poter garantire equilibrio, ma i posti al sole non sono sufficienti per accontentare le pretese di tutti.

Il primo vero banco di prova per la governatrice che non dovrà ripetere gli errori del predecessore Mario Oliverio che proprio con la formazione delle prime giunte avviò quel percorso di rottura con i partiti della sua stessa maggioranza.

Giornalista
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