Calenda (ri)lancia Talerico sindaco: «Catanzaro oggi in politica conta meno di Cosenza, Reggio e Vibo»
L'ex ministro e segretario di Azione ha snocciolato il suo programma per il capoluogo di Regione: sintetico ma basato sui punti essenziali per l'amministrazione della città
Carlo Calenda, nel suo tour calabrese ha fatto tappa anche a Catanzaro. Città che come noto sta per entrare nel vivo della campagna elettorale per le Comunali. E nell’annunciare la costituzione di un polo nazionale di cui come ovvio sarà motore Azione, la forza politica di cui lo stesso eurodeputato è leader, ha ribadito il sostegno alla candidatura a sindaco di Antonello Talerico. Il presidente dell’Ordine degli Avvocati del capoluogo che a lungo è stato in predicato di essere l’alfiere del centrodestra, dovendosi per così dire esclusivamente arrendere al niet del capo di Forza Italia Calabria Giuseppe Mangialavori.
Da una frase pronunciata da Calenda è però sembrato potersi trarre un’indicazione su una possibile collocazione futura di Talerico, che pure ha ripetuto di non essere in lizza per fare il vicesindaco e quindi di voler compiere passi indietro rispetto al progetto portato avanti. Il riferimento, comunque sia, è a quanto detto dal parlamentare europeo relativamente alle alleanze di Azione: «Siamo pronti a dialogare con tutti salvo che con l’estrema destra e il Movimento Cinque Stelle».
Una dichiarazione, chiara e netta, che esclude qualsiasi ipotetico apparentamento (anche in vista di un eventuale ballottaggio) con il centrosinistra di cui l’M5S è ormai una colonna, e non unicamente nel capoluogo, e anche con lo schieramento opposto in cui qualche espressione (o esponente) di destra un po’ più marcata potrebbe pure entrarci. Ma si vedrà.
Nel frattempo l’ex ministro ha parlato della debolezza della Calabria e di Catanzaro in particolare che potrebbe vivere di turismo e invece neppure riesce ad avere alberghi della massima categoria lusso. Senza contare la possibilità di sfruttare strutture da dedicare allo svago e al tempo libero, e quindi in grado di attirare visitatori e turisti, come ad esempio un campo da golf professionale con tutta una serie di servizi “intorno”.
Il programma calendiano è di conseguenza semplice, ma molto centrato su alcuni aspetti fondamentali e come premesso nel capoluogo pronto a scommettere su una figura come il penalista Talerico. Protagonista di quest’incontro a cui si sono peraltro notate alcune persone dell’ambiente politico locale quali Lino Puzzonia, Vincenzo Mazzei, Giampaolo Mungo, Alfredo Serrao e Lorenzo Speziali, magari di passaggio o intervenuti brevemente per mera curiosità.
Un interesse naturalmente suscitato da un partito e da un aspirante successore di Sergio Abramo che senza dubbio hanno le idee chiare. Basti pensare alle parole di Talerico: «Catanzaro ha purtroppo progressivamente perso terreno non solo in un ambito nazionale quanto anche in quello calabrese. Mi riferisco al fatto che è diventata la quarta città della regione, quantomeno sotto il profilo politico, dopo Reggio, Cosenza e Vibo».
A riguardo va detto che, pur non pronunciandolo, Talerico lancia una forte stoccata a Mangialavori e lo si intuisce quando aggiunge: «Ci sono state logiche e ragionamenti che non sono di certo legate a questa città in virtù delle quali io non sono stato il candidato del centrodestra. Ma penso che ormai sia una vicenda nota a tutti. Meglio pensare al futuro, quindi. Mi riferisco all’enorme lavoro che c’è da fare per la città. Una Catanzaro che ha bisogno di amministratori disposti a dedicarvisi 18 ore al giorno. Le emergenze sono tante, parlerei di Urbanistica con il Psc e di mobilità alla luce del deficitario stato della rete dei nostri collegamenti. Ma come ovvio vorrei continuare all’infinito».