Comunali 2022

Catanzaro, il supertifoso Fiorita nel campionato dei candidati a sindaci: «Gli altri insieme solo per il potere»

Reduce da un sabato vissuto sugli spalti del Ceravolo da accanito fan delle Aquile sulla competizione politica di cui è al centro dichiara: «Batteremo tutti nelle urne quanti faticano maledettamente a stare insieme e se ne vergognano»

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di Danilo Colacino
23 maggio 2022
11:30
Fiorita allo stadio a vedere il Catanzaro
Fiorita allo stadio a vedere il Catanzaro

Il candidato a sindaco di Catanzaro Nicola Fiorita dopo aver vissuto momenti di esaltazione collettiva, e soprattutto singola, allo stadio intitolato all’omonimo Ceravolo, in occasione della partita alla fine vinta due giorni fa dalla squadra del cuore (le Aquile giallorosse of course) e il conseguente passaggio del turno alla fase successiva, è adesso entrato in piena “trance agonistica”. E vuol far gol pure lui. A chi? Semplice: al collega-rivale Valerio Donato. Proposito che ha esternato a noi de LaC proprio mentre stava ancora festeggiando il successo sportivo. Fatto che ci ha spinto naturalmente a chiedergli: professore ha ritrovato la voce dopo le urla di incitamento sugli spalti del vecchio Militare da dove ha assistito al match di playoff di Serie C?

Sì, sì, e per fortuna, direi. La voce, infatti, mi servirà molto per i prossimi appuntamenti di una campagna elettorale sempre più fitta di iniziative e incontri. Già oggi, ad esempio, in occasione della visita del segretario del Pd Enrico Letta e poi domani, nel quartiere di Gagliano, ma anche per tornare a incoraggiare le Aquile mercoledì sera.


Il Catanzaro deve affrontare ancora, e soprattutto vincere, semifinale e finale per concretizzare il salto di categoria. Toccherebbe farlo, diciamo così, anche a lei, se andasse al ballottaggio. Al di là delle frasi di prammatica, quali sensazioni ha?

Mi consenta un pizzico di superstizione, almeno sul versante calcistico. Mi permetta, quindi, di sfuggire a qualunque risposta che guardi oltre l'impegno immediato di dopodomani dell'Uesse. Sotto il profilo elettorale condivido invece le stesse sensazioni dei catanzaresi. A riguardo, è incontestabile che chi ha governato la città in questi anni si presenta diviso e anima progetti tenuti insieme solo dal cemento del potere. Si vergognano gli uni degli altri e, a dirla tutta, fanno bene a vergognarsi. L’unico progetto alternativo, realmente e autenticamente tale, fondato su un cambiamento radicale del linguaggio; delle figure politiche coinvolte; della mentalità e della visione, è il nostro. E dunque, inevitabilmente, si nutre di un consenso crescente. Che tocco con mano giorno dopo giorno. Siamo pronti a vincere e a governare, per cui tornando alle metafore calcistiche se saliremo di categoria non sarà per fare le comparse.

Se dovessimo tracciare un parallelismo con il football, sua immensa passione come assodato, anche lei avrà scelto per la sua campagna elettorale una sorta di allenatore e di dg che la aiutano. Immaginiamo di sì. E crediamo probabilmente pure più d'uno.

Ho 154 candidati-giocatori che lottano su ogni palla con una straordinaria determinazione, sudando la maglia come in un campo di calcio. Ho un pubblico caldo e appassionato che ci sostiene senza risparmiarsi. Ho un gruppo di amici e collaboratori che curano quei dettagli, ossia programma, liste e comunicazione, fondamentali per vincere le partite. Il ruolo dell’allenatore, cioè di chi si assume le responsabilità delle scelte, penso sia invece sovrapponibile a quello del sindaco. In ogni caso, è chiaro che coloro i quali ci hanno portato in serie C come città, non possono farci tornare ai fasti di un tempo. Ecco allora che solo cambiando tutto potremo rivedere la Grande Catanzaro e il Grande Catanzaro.

La compagine adesso guidata da mister Vivarini, in C almeno, ha storicamente un conto aperto con gli spareggi, avari di soddisfazioni. Ma pure lei punterà forse alla “rivalsa” dopo la sconfitta del 2017, malgrado l'exploit realizzato senza aiuti di alcun genere da parte dei partiti tradizionali, con questa seconda candidatura a sindaco?

No. Nessuna rivalsa. Nel 2017, a suo modo, ottenemmo un successo. Fu l’inizio di un percorso che ci ha portato fino a qui. In 5 anni siamo diventati assai più maturi, consapevoli di come funziona la macchina burocratica, forti sotto il profilo politico e, se possibile, ancora più determinati ad arrestare il declino del nostro amato capoluogo. Senza dimenticare gli anni passati a fare opposizione seria in consiglio comunale. Un'ottima scuola e una preziosa esperienza maturata sul campo. A differenza di chi non può vantarla, eppure presume di sapere e insegnare tutto a tutti ex cathedra (chiaro il riferimento al doppio collega, nella circostanza, collega docente universitario e competiror, Valerio Donato, ndr). Non si dimentichi però il fatto che, da allora, tante cose positive per noi sono pure rimaste immutate. Si tratta dell'entusiasmo, dello spirito di servizio, della credibilità del progetto, della dimensione collettiva e di molto altro ancora di bello, che alimenta un'idea destinata a imporsi per la sua autentica purezza. E anche questo, in un periodo di arrivismi, trasformismi ed esaltazione dell’io, lo ritengo già di per sé un successo.

Ci dica la verità, se a giugno le Aquile giallorosse andassero in B e lei fosse eletto sindaco, cosa sarebbe disposto a fare per ringraziare?

Quando sarò sindaco più che a ringraziare dovrò pensare a mettermi subito al lavoro. L'agenda è fittissima tra stagione estiva; sicurezza; Pnrr; ritorno dignitoso a scuola ecc. Emergenze da fronteggiare in modo adeguato immediatamente, per cui non si può sprecare un minuto. Altra cosa è la promozione del Catanzaro, per la quale sarei ben disposto a un piccolo sacrificio. Che dice, a piedi fino al santuario della Madonna di Porto (situato nel vicino comune di Gimigliano, ndr) potrebbe bastare?

Magari sì, il pellegrinaggio in onore della formazione giallorossa a lei tanto cara sarà sufficiente. Ma sa anche che, sempre in caso di quasi concomitante promozione in serie cadetta delle Aquile e di sua elezione a primo cittadino, toccherà tanto alla dirigenza catanzarese quanto a lei (ri)fare la squadra.

Di certo, dal canto mio. Siamo persone libere, prive di condizionamenti e cambiali da pagare. Sceglieremo pertanto gente competente e nuova, con coraggio e un pizzico di fantasia. Aspettatevi belle sorprese, quindi. Ma si dovrà attendere un pochino per sapere tutto.

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