Città metropolitana e riforme, il “super sindaco” Falcomatà al bivio ma il vice sarà di Reggio

VIDEO | La burocrazia si è adeguata al traghettamento, mentre tra gli amministratori sono più le critiche. Il primo cittadino della città dello Stretto deve nominare il suo secondo: in pole ancora una volta c'è un uomo del capoluogo  

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di Agostino Pantano
31 gennaio 2021
13:57

Sarà il mandato delle riforme? Se lo chiedono tutti, ad una settimana dell'insediamento del secondo Consiglio metropolitano di Reggio Calabria. Intanto, al netto dei malumori dei sindaci - rispetto ad uno sbilanciamento territoriale che rende il nuovo ente "reggiocentrico" - un dato è certo e lo spiega Aldo Libri, segretario regionale del sindacato Sul. «Per i dipendenti - sostiene - il traghettamento dall'ex Provincia è stato indolore».

Il combinato disposto tra burocrazia soddisfatta e amministratori senza un reale potere di rappresentanza, però, ha accentuato le critiche. «Già in condizioni normali - ritiene Michele Conia, sindaco di Cinquefrondi e fresco di elezione - non è facile parlare con gli uffici, figurarsi quando i punti di riferimento del territorio non hanno il giusto ruolo».
Sono oltre 400 i dipendenti che dal 2015, con tappe istituzionali parecchio lente - Reggio è l'ultima delle 15 città metropolitane diventata operativa - in un ente che non ha più gli assessori. «La mancanza di queste figure - prosegue Libri - qualche problema nelle relazioni sindacali lo comporta. Si assegnano deleghe che non sono pienamente stringenti e il sindaco stesso, al di là di chi sia, avendo la doppia guida del capoluogo e della Città, ha una doppia agenda che spesso rallenta i processi».


Ma mentre tale disposizione di legge è difficilmente modificabile, alcune cose si possono cambiare. «La ponderazione del voto - rimarca Conia - è antidemocratica. Vanno cambiate le fasce per cui il voto espresso in un piccolo centro vale molto di meno».
Nei giorni scorsi Libri, per smuovere lo stagno del dibattito, ha lanciato un sasso. «Noi chiediamo che i servizi vengano internalizzati - sottolinea - e tale operazione di ritorno ad una gestione diretta, ad esempio nel campo della assistenza alle categorie gragili, è assolutamente a costo zero e farebbe pure risparmiare».
Si vedrà quanto sarà all'insegna delle riforme il secondo mandato, ma intanto il "super sindaco" Falcomatà sembrerebbe intenzionato a riassegnare ad un suo uomo - del capoluogo ingombrante quindi - la principale delega, quella di vice, proseguendo di fatto in una consuetudine che in passato ha fatto molto discutere.

Giornalista
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