Città metropolitana: Trionfo Pd, Belcastro la più votata

Il voto ponderato premia il sindaco di Reggio Falcomatà la cui lista ottiene 9 seggi su 14. Massiccia l’affluenza al voto
di Riccardo Tripepi
8 agosto 2016
08:27

Un’affluenza super per l’elezione del primo Consiglio metropolitano di Reggio Calabria che sfiorato il 91,9%. Un dato altissimo che fa balzare la città al primo posto per partecipazione tra le altre città metropolitane d’Italia.

 


Il voto ponderato, con il quale si è svolta l’elezione, ha premiato il sindaco Giuseppe Falcomatà che guiderà il Consiglio e la sua lista che ottiene ben 9 seggi su 14. Un consenso bulgaro, ottenuto grazie al 100% di partecipazione dei consiglieri comunali reggini che avevano la golden share del voto ponderato e che vede premiato il lavoro del sindaco e premia il Pd, al quale sono consegnate le chiavi della Città metropolitana e la formazione dello Statuto.

 

Prima degli eletti, però, risulta essere Katy Belcastro con oltre 51mila voti, espressione del gruppo che si riconosce in Sebi Romeo e Nino De Gaetano. Staccato di un centinaio di voti il consigliere comunale reggino, di area renziana, Nino Castorina. Poi via via tutti gli altri. (Antonino Nocera, Demetrio Marino, Riccardo Mauro, Filippo Bova, Filippo Quartuccio, Fabio Scionti, Salvatore Mafrici).

 

Un mezzo disastro per il listone del centrodestra, azzoppato dalle inchieste giudiziarie, e che grazie allo sforzo di Alessandro Nicolò, capogruppo in Consiglio regionale, riesce ad eleggere due consiglieri con Eduardo Lamberti Castronuovo, già assessore provinciale alla Cultura e alla Legalità nella giunta uscente di Raffa, e il sindaco di Oppido Mamertina Domenico Giannetta, altro ex assessore della giunta Raffa. Niente da fare per Fratelli d’Italia (Ripepi) e per Rosario Schiavone di An, espressione di Giuseppe Scopelliti.

 

Straordinaria affermazione anche per i Socialisti che grazie allo sforzo di Pierpaolo Zavettieri ottengono ben due seggi, come il centrodestra, piazzando lo stesso Zavettieri e Giuseppe Zampogna. Un dato che si fa notare perché ottenuto con un voto ponderato sfavorevole, considerato che è maturato soprattutto in Provincia dove gli amministratori votanti hanno avuto un peso specifico minore rispetto ai “colleghi cittadini”.

 

Soltanto un seggio per la lista Uniti per Unire costruita dagli amministratore della Locride che dovrebbe eleggere uno fra Giuseppe Maio e Salvatore Fuda. A secco la lista comunista dei Tripodi.

 

Dopo la proclamazione arriverà il momento della verità per una città che si aggrappa alla nuova Istituzione come all’ultima speranza per non soccombere. Al Pd e al sindaco Falcomatà la responsabilità immensa di stilare lo Statuto e provare a segnare un’inversione di rotta.

Giornalista
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