Città unica Cosenza-Rende-Castrolibero, il sindaco Caruso: «Manca un percorso condiviso. Il referendum? Inutile»
A Dentro la notizia focus su una delle tematiche più calde degli ultimi mesi. Ospite il primo cittadino: «Il problema non è essere favorevole o contrario alla città unica, è il rispetto delle regole democratiche»
Città unica Cosenza-Rende-Castrolibero come passo concreto verso un futuro roseo oppure salto nel vuoto verso un’annessione a freddo? L’argomento fusione è quello più caldo all’ombra della Sila, con i residenti dei tre comuni interessati che attendono la data del referendum. Potrebbe arrivare oggi a margine del consiglio regionale. Di questo, della location del nuovo hub ospedaliero di Cosenza e dei risvolti politici calabresi in essere si è discusso a “Dentro la notizia”, il programma in onda ogni dì alle 13 su LaC Tv e condotto da Pier Paolo Cambareri.
Ospite del giorno Franz Caruso, primo cittadino di Cosenza ed esempio di quel campo largo del centrosinistra che nel 2021 ha chiuso l’unica parentesi di destra della storia del capoluogo bruzio. «La legge omnibus sottrae l’atto di impulso ai consigli comunali, espressione della volontà popolare. Col referendum consultivo - evidenzia parlando della fusione - non esiste vincolo alcuno e chiunque può dare una lettura personale. Anche col 49% la Regione potrebbe sfruttare la “quasi maggioranza” e procedere ugualmente. Il problema non è essere favorevole o contrario alla città unica, è il rispetto delle regole democratiche ad essere sotto attacco. La mia opposizione, pertanto, è legata alla metodologia e all’assenza di un percorso condiviso per i servizi. Non c’è stato nemmeno uno studio di fattibilità serio che desse prospettiva. Si sono limitati a fotografare il presente».
«Avevo proposto - aggiunge - di costituire un comitato così da iniziare a scrivere lo statuto e pesare i problemi. Come la mettiamo col debito del dissesto di Cosenza di 254 milioni e con Rende, in predissesto, sciolto per mafia? C’è poi la questione della prosecuzione del commissariamento che pone un nuovo fronte: c’è il rischio che si acceleri il commissariamento successivo, in quanto ne servirà un altro una volta sciolti i tre centri di governo. Il rischio è che si potrebbe arrivare ad una valutazione politica che smentisca il documento approvato in consiglio regionale e proposto dal Partito Democratico».
Scenari futuri | Una città unica con tre centri storici: cosa si prospetta con la fusione tra Cosenza, Rende e Castrolibero
C’è spazio anche per parlare della particolarità dei tre centri storici. «La particolarità dei nuclei originali - sostiene - è che sono periferia, lo sforzo dovrà essere maggiore. Io parlo per me: abbiamo investito 120 milioni per rivitalizzare Cosenza Vecchia. Lo abbiamo fatto dal punto di vista culturale, ora lo vogliamo fare anche da quello economico con la creazione di una Zes per le attività commerciale nel centro storico».
Il discorso in chiusura si allarga alla politica regionale. «Voce ad Arrical? Spero che i fatti smentiscano eventuali nuove intromissioni del governo regionale – taglia corto il sindaco -. Decideranno i primi cittadini, dove il presidente sarà una figura istituzionale. Toccherà al direttore generale, nominato dalla Regione avere l’ultima parola su tutto. Franz Caruso alla Regione? Io devo portare a termine il recupero di Cosenza, ma sono uomo di partito e non mi sottraggo mai alle richieste per il miglioramento della nostra terra. Il mio impegno, però, è tutto per la mia città».