Le perle di Spirlì dal palco: prima storico della politica, poi esegeta del cabaret

VIDEO | Per il vicepresidente della giunta regionale i movimenti di massa come il Pci, la Dc e il Psi hanno avuto la stessa genesi antimeridionale della Lega. Poi valorizza il cabaret, e tutto diventa più chiaro 

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di Agostino Pantano
8 settembre 2020
16:39

Prima storico, poi politico e, infine, esegeta del cabaret. Nino Spirlì, quando può uscire dal protocollo ingessato a cui lo costringe il ruolo di vice presidente della Regione, non delude mai. Questa volta, nella sua Taurianova – nel comizio della (sua) Lega per il (suo) candidato a sindaco – la perla dal palco è double face.

Prima, il vice di Jole Santelli si arrampica in una analisi storica, e pur di accreditare la Lega come un movimento nazionale, al di là del suo leader pro tempore, equipara De Gasperi, Turati e Bordiga a Salvini: tutti settentrionali, tutti padani antimeridionali ? verrebbe da chiedergli.
E poi, in un rigurgito forse nostalgico di uno dei suoi precedenti mestieri, eccolo teorizzare il valore sociale del cabaret, del far ridere, che è roba seria – dice l’esteta Spirlì – «seria quanto la politica».


Giornalista
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