I comizi

Comunali a Gioia Tauro, Schiavone spiega il suo programma alla città: «Nessun libro dei sogni, ma punti da risolvere a breve termine»

Il candidato alla fascia tricolore nonché ex vicesindaco dal 2006 al 2008 ha tenuto due comizi nel fine settimana appena trascorso: «Noi non siamo l'alternativa, siamo la scelta»

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di Giuseppe Mancini
27 maggio 2024
22:30

La chiamata alle urne a Gioia Tauro è ormai prossima. L’8 e 9 giugno gli abitanti dovranno decidere a chi consegnare la guida della città. Aspirano ad indossare la fascia tricolore: Renato Bellofiore, Mariarosaria Russo, Simona Scarcella e Rosario Schiavone.

Sabato e domenica scorsa l’ex vicesindaco di Gioia Tauro dal 2006 al 2008 Rosario Schiavone è stato protagonista con due comizi, rispettivamente in Piazza dell’Incontro e in zona largo pontile nel quartiere marina. Tantissimi i sostenitori che hanno partecipato all’appuntamento con l’aspirante sindaco, che sarà affiancato dalle liste “Alleanza Gioiese” e “Tradizione e innovazione”.


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«Abbiamo deciso di rompere con gli schemi del passato dando vita ad un progetto completamente nuovo, pensato su misura della città e non più del sindaco – ha affermato Schiavone -. Purtroppo, sono bastati pochi mesi per capire da subito che nessuno degli attori politici era pronto a seguirci su questo campo di rinnovamento. Ma il progetto, invece, nato come un laboratorio politico, un luogo in cui si parlava di idee e di programmi e non di voti e personalismi, ha subito coinvolto tanti cittadini. Chiedendo la condivisione di poche e semplici regole: niente cartelli elettorali, niente simboli di partito, niente sponsor politici che venissero da fuori a fare razzia di voti e svendita di illusioni alla cittadinanza».

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In seguito, Schiavone ha fatto un confronto con gli avversari politici: «La vecchia guardia si è riorganizzata negli altri due schieramenti, con politici che vengono da fuori a promettere senza mantenere, nel tentativo di rapinarci i voti delle regionali, delle politiche e delle prossime elezioni europee. Liste su liste create solo per accontentare ogni grande elettore scatenando guerre interne a chi prende più voti. Oppure liste inutili, di forestieri o fuori sede fatte solo per confondere e per raccogliere briciole. Noi, invece, abbiamo voluto fare una scelta netta, di rottura, di cambiamento, abbiamo scelto di dare un senso alle nostre liste. Ne abbiamo fatte due e ogni candidato all'interno della lista rappresenta una categoria, una professionalità, un pezzo di comunità».

Poi, si è focalizzato sui programmi: «Nessun libro dei sogni, ma punti da risolvere a breve termine. Non ci limitiamo alle parole, siamo in grado di spiegare chi, dove e quando interverrà. Dopo trent'anni di lacrime e sangue, dopo che i personaggi che a turno hanno amministrato questa città si sono riproposti nuovamente, chi avrà il coraggio di rivotarli? Noi non siamo l'alternativa, siamo la scelta».

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