Comune Catanzaro, consiglio flash con il pensiero rivolto a Gettonopoli e ai nuovi posizionamenti politici
Come al solito la fase più interessante del civico consesso è stato il lungo prologo, con una riunione fiume a cui la maggioranza dimostra di tenere assai di più dei lavori in Aula
Seduta di consiglio comunale da record, quella di ieri a Catanzaro, considerato come sia durata molto di più la lunga riunione preliminare che l’intero “confronto” in Aula. Non una novità, l’abnorme ritardo con cui sono iniziati i lavori. Tanto che viene da chiedersi cos’abbiano puntualmente da dirsi, i soliti noti oltretutto, prima del civico consesso e, soprattutto, se non sarebbe il caso che gli organi competenti, di vigilanza e controllo, non comincino a intervenire su un malvezzo ormai tramutato in prassi consolidata e non in eccezione. Che, per particolari motivi, talora sarebbe pure accettabile.
Al di là di tutto, però, la scusa (pardon la motivazione) per l’ulteriore avvio in… differita (di circa un’ora e mezza), nell’occasione sarebbe da addebitare alla discussione sull’inattesa decisione del Gip in merito all’inchiesta Gettonopoli con la respinta della richiesta di archiviazione formulata dal pm titolare dell’indagine per “particolare tenuità del fatto”. Ma, a prescindere dal motivo specifico, lo si ribadisce ancora, la ritualità di tale comportamento sembra intollerabile.
Perfino ai componenti dell’assemblea che non vi partecipano. Di solito accade a Jonny Corsi, tuttavia stavolta è successo a Francesco Gironda. Che se ne è lamentato con la segretaria generale Vincenzina Sica, anche in modo veemente. Comunque sia il civico consesso di questo periodo pare un appuntamento routinario in attesa di qualche sviluppo dalla Regione. O, meglio, dal governatore Roberto Occhiuto che molta parte della maggioranza spera sempre possa premiare qualcuno dei suoi maggiorenti usciti con le ossa rotte dalla tornata elettorale dello scorso inizio ottobre.
C’è chi, dietro le quinte, va infatti sostenendo che ci sarebbe spazio per un possibile ripescaggio di qualche trombato (nell’accezione politica del termine, ci mancherebbe) di lusso. Più un auspicio, però, che una voce corroborata da elementi concreti, almeno a quanto risulta da una serie di verifiche sul punto malgrado ci sia chi appunto seguiti a sperare.
Sulla base di tali premesse, inutile spiegare che le pratiche all’ordine del giorno (peraltro nessuna delle quali di particolari importanza) sono state approvate nella loro completezza e anche assai rapidamente. A riguardo non è comunque mancata qualche doglianza riferita alla sovrabbondanza e ciclicità di debiti fuori bilancio, che forse andrebbero pure illustrati meglio essendo taluni parecchio risalenti nel tempo e parallelamente molto onerosi per le casse dell’ente.