L’intervento

Concessioni balneari, Occhiuto: «La soluzione in Calabria? Mettere all’asta le spiagge libere»

Il presidente della Regione interviene a Rai 1 per criticare l’ipotesi di riforma imposta dalla Ue: «Intervenire sui canoni per renderli più congrui ma senza penalizzare imprese esistenti»

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di Redazione
17 febbraio 2022
17:39
Roberto Occhiuto
Roberto Occhiuto

«La vicenda delle concessioni del settore balneare ci descrive un’Europa che a volte ragiona senza conoscere i problemi. Stiamo parlando di un comparto importante per la nostra economia. La direttiva Bolkestein è stata fatta da un nordeuropeo che poco conosce gli stabilimenti balneari italiani, il nostro mare, il nostro clima».

Il presidente della Giunta regionale parla della cosiddetta direttiva Bolkestein, che in sostanza pone fine alle posizioni dominanti e di rendita durati anche 90 anni degli attuali gestori. La concessione per l'uso dei beni demaniali vanno messo all’asta pubblica, proprio perché di territorio pubblico si tratta.


Lo ha detto Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria, intervenendo a “Oggi è un altro giorno”, su Rai 1. «Credo che intervenire sui canoni in maniera tale che gli stabilimenti paghino un prezzo equo sia assolutamente necessario. Così come è importante intervenire sulla qualità dei servizi e sui costi per i cittadini. Ma facendo un esempio rispetto alla Calabria, perché non mettere a gara gli enormi spazi determinati dalle spiagge libere, piuttosto che penalizzare chi nel passato ha fatto ingenti investimenti?».

«Nella nostra Regione - aggiunto Roberto Occhiuto - ci sarebbe la possibilità di farlo attraverso nuovi piani spiagge, mantenendo comunque tantissime spiagge libere. L’auspicio è comunque che a giugno venga approvato il Dl Concorrenza che rappresenta uno degli obiettivi che l’Italia deve conseguire in base a quello che ci chiede l’Europa, e si spera che nei successivi decreti legislativi per stabilire come fare le gare, si dia la possibilità a tutti di partecipare ma si consideri anche chi ha un’esperienza nella gestione del settore, privilegiando magari chi ha realizzato dei manufatti».

«Si facciano delle prescrizioni - ha concluso il presidente della giunta regionale - si dica anche a chi vuole investire oggi nel settore balneare che deve pagare di più rispetto a quello che paga attualmente, facendo spendere però di meno ai cittadini che si recano negli stabilimenti».

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