Due consiglieri, due capogruppo: nella lista Santelli la lite diventa una farsa

Alla conferenza convocata dal presidente del Consiglio regionale si sono presentati sia Vito Pitaro che Pierluigi Caputo, unici esponenti del gruppo espresso dalla governatrice. Fi e Cdl hanno trovato un compromesso all'ultimo istante indicando Arruzzolo e Esposito

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di Riccardo Tripepi
16 aprile 2020
12:16
Vito Pitaro e Pierluigi Caputo
Vito Pitaro e Pierluigi Caputo

Due capogruppo sono meglio di uno. Specialmente se il gruppo è formato da soli due componenti. È grottesco quanto accade dalle parti della lista "Jole Santelli presidente", con un braccio di ferro tra i due consiglieri che la rappresentano, che ora assume i toni della farsa. Alla prima riunione della Conferenza dei capigruppo, convocata da Mimmo Tallini per programmare il lavoro in vista dell’approvazione del bilancio, si sono presentati sia Vito Pitaro che Pierluigi Caputo. E poco male se ovviamente il gruppo consiliare non può essere rappresentato da due consiglieri diversi. Una situazione che esprime molto più di tante considerazioni la confusione che ancora regna sulla piena definizione degli organismi consiliari.

Le scelte di Fi e Cdl

Gli altri gruppi di maggioranza mancanti, invece, avevano trovato una soluzione seppure in extremis. La Casa delle Libertà ha indicato Baldo Esposito, seppure poi si potrebbe optare per un’inversione con Giacomo Crinò al momento dell’assegnazione della presidenza della Commissioni, mentre Forza Italia ha ufficializzato la nomina del reggino Giovanni Arruzzolo che era da qualche giorno nell’aria. La scelta di Arruzzolo conferma la tenuta degli accordi complessivi anche sulla questione legata a Domenico Giannetta. Il consigliere regionale è subentrato in Parlamento alla governatrice Jole Santelli e deve optare tra il seggio di parlamentare e lo scranno a palazzo Campanella. Giannetta rispetterà quanto già stabilito e, dunque, opterà per rimanere consigliere andando a ricoprire il ruolo di presidente della Commissione “Sanità” che era il suo obiettivo. Porte aperte a Roma, invece, per Sergio Torromino, coordinatore provinciale del partito a Crotone.


Tallini, dunque, dovrebbe adesso procedere a risolvere il problema in atto in un gruppo satellite di Forza Italia dentro il quale c’è pure uno scontro territoriale in atto tra Vibo e Cosenza.

I nodi al vaglio dell'organismo

Il presidente ha già espresso la volontà di chiedere al Consiglio di provvedere ad approvare una norma esplicita che preveda il criterio dell’anzianità per la scelta del capogruppo in caso di mancato accordo, così come avviene per situazioni analoghe. La modifica potrebbe arrivare insieme a quelle sulle competenze delle Commissioni consiliari e, forse, con la creazione di una Commissione ad hoc, che dovrebbe occuparsi di fondi comunitari, e che ha già provocato un mare di discussioni. Pippo Callipo l’ha già bocciato e annunciata che si impegnerà in ogni modo per evitare che ci sia uno spreco da 500mila euro all’anno. Tanto costerebbe, secondo alcune stime, la creazione di una nuova Commissione.

Non il clima migliore, dunque, per l’avvio della legislatura per il delicato lavoro che spetta alla Conferenza dei capigruppo. In assenza delle Commissioni, non ancora costituire nonostante siano passati quasi 3 mesi dalle elezioni, l’organismo dovrà esaminare il bilancio prima del suo arrivo in Aula. E la scadenza dell’esercizio provvisorio, fissato al 30 aprile, incombe.

Giornalista
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