Consiglio regionale, bluff del centrodestra: polemizza con Longo ma “grazia” Spirlì

Si riuniscono le Commissioni sanità e anti ‘ndrangheta per avere informazioni dal commissario ad acta che però non si presenta. Ma un argomento simile doveva essere discusso in aula alla presenza del presidente facente funzioni

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di Riccardo Tripepi
7 aprile 2021
21:00

Politica calabrese in fermento nonostante le attività del Consiglio regionale siano ferme dopo lo scioglimento dell’Assemblea. A palazzo Campanella, dopo settimane di stop, si sono riunite nella stessa giornata sia la Commissione antindrangheta che la Commissione “Sanità” per l’audizione di Guido Longo che non si è presentato per pregressi impegni. Gli organismi avrebbero voluto avere lumi sullo stato di attuazione della campagna di vaccinazione.

Un nuovo corto circuito istituzionale aggravato dalla circostanza che la sede più opportuna per un’informativa di questo genere sarebbe stata lo stesso Consiglio regionale alla presenza del presidente della giunta ff Nino Spirlì. Evidente. A questo punto, pare il tentativo di rimbalzarsi a vicenda le responsabilità di quello che non va bene nella gestione dell’emergenza. E delle pesanti contraddizioni in cui il governo regionale è incappato dalla chiusura delle scuole fino alla recente firma dell’ordinanza che esteso la zona rossa per la Calabria fino al prossimo 21 aprile poi “sconfessata” dal viaggio di Spirlì a Roma per chiedere le riaperture.


Un reale contraddittorio per la verifica di quanto sta operando una giunta guidata da un tecnico, non eletto, e facente funzioni si potrebbe avere soltanto dentro il Consiglio che garantisce anche le dovute forme di pubblicità seppure adesso limitate alla diretta via streaming.

Un momento di trasparenza che servirebbe ancora di più considerando che il governo sta proseguendo in regime di prorogatio non solo per la fine anticipata della legislatura dovuta alla prematura scomparsa di Jole Santelli, ma proprio a causa della pandemia che ha provocato il rinvio delle elezioni regionali fissate prima per il 28 febbraio e poi per l’11 aprile dallo stesso presidente della giunta che, soprattutto sulla seconda data, ha rimediato l’ennesima figura barbina dopo avere garantito in ogni modo possibile che la consultazione si sarebbe svolta nonostante le evidenze del contrario. Ed in ogni caso il presidente Spirlì avrebbe dovuto essere convocato nelle Commissioni anche per la seduta odierna.

Incomprensibili poi alcuni punti all’ordine del giorno della Commissione “Sanità” che spiazzavano fino al report sull’attuazione degli interventi in materia di edilizia sanitaria per i quali davvero non si capisce il senso di una discussione in questa fase e con una sostituzione del Commissario avvenuta pochi mesi fa dopo le note polemiche e le relative nomine a vuoto.

Se i consiglieri regionali che continuano a percepire lo stipendio come se la legislatura fosse in pieno svolgimento, e con loro portaborse e strutture, hanno voluto dare un segnale di attività hanno scelto davvero la strada peggiore.

Giornalista
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