Regione Calabria

Consiglio regionale, maggioranza pigliatutto. E le opposizioni si dividono su ogni punto

Disco verde per Sorical gestore unico del servizio idrico integrato e per gli incentivi ai medici per garantire i Lea. Unanimità per i medicinali cannabinoidi per finalità terapeutiche

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di Claudio Labate
20 ottobre 2022
21:38

Fila tutto liscio per la maggioranza di centrodestra in Consiglio regionale che non fa l’en plein solo perché tre punti del ricco ordine del giorno sono stati rinviati. Il pomeriggio di Palazzo Campanella si è aperto con l’intervento del presidente Filippo Mancuso che ha invitato l’assemblea ad osservare un minuto di raccoglimento in memoria della compianta presidente Jole Santelli e del già consigliere regionale Francesco Fortugno caduto sotto i colpi della criminalità organizzata.

Non pervenute le minoranze che, dando vita ad una evanescente opposizione che ruota attorno al solo tema del «metodo» utilizzato dalla maggioranza, è riuscita ad esprimersi anche in tre modi diversi in una sola votazione, mettendo in evidenza come la strada per parlare con una unica voce sia ancora lunga. Ma che il tema dell’unità non sia propriamente all’ordine del giorno lo si capisce quando a fine seduta si è proceduto all’elezione di tre Consiglieri regionali, dei quali uno in rappresentanza della minoranza, per la costituzione della Consulta regionale della cooperazione. Già prima del voto era circolata la scelta ricaduta sul pentastellato Davide Tavernise, ma non sono mancati tentativi di sovvertire l’esito di una votazione scontata offrendo ad un esponente del gruppo “de Magistris presidente” la possibilità di essere eletto. Alla fine però proprio Ferdinando Laghi e Antonio Lo Schiavo non partecipano alla votazione: 14 voti sono andati a Giuseppe Neri (FdI) e Salvatore Cirillo (CI) per la maggioranza, e 5 a Tavernise per le minoranze. Insomma qualcun altro si è sottratto al voto, visto che i presenti erano più dei cinque voti raccolti dal capogruppo 5 Stelle.     


Cinque milioni alla convenzione con il “Bambino Gesù”

Rinviato il primo punto all’ordine del giorno relativo alla modifica del Programma del Piano di azione e coesione (Pac) 2014/2020, è Antonio Montuoro (FdI), presidente della Commissione Bilancio, ad illustrare le proposte in merito alla variazione del Piano sviluppo e coesione (Psc) a seguito della consultazione con il Comitato di sorveglianza e il Bilancio 2021 dell'Ente per i Parchi Marini Regionali. Tra le misure previste anche la destinazione di ben 5 milioni all’attività in convenzione stipulata con l’ospedale pediatrico “Bambin Gesù”, anche con alcuni voti della minoranza. Amalia Bruni, invece, ha sottolineato come serva un’attenta vigilanza sulle finalità di un finanziamento che spesso è stato utilizzato come un bancomat.

Ernesto Alecci (Pd) ha contestato la sottrazione di risorse alla depurazione, per 2 milioni di euro, che sarebbero serviti per riattivare alcuni impianti. Raffaele Mammoliti (Pd) ha ravvisato una certa discrasia tra l’azione del Presidente e quella della maggioranza soprattutto quando ci sono in ballo rivendicazioni su interventi che chiamano in causa il governo nazionale e per i quali si chiede la collaborazione dell’opposizione. «Vorremmo essere coinvolti anche quando si devono riassegnare risorse come con il Psc e il Pac» ha affermato. 

E se Lo Schiavo ha votato in maniera favorevole, Montuoro in risposta ai rilievi provenienti dai dem prova a rimescolare le carte ravvisando una spaccatura all’interno del Pd, dove Mammoliti ha espresso voto favorevole. Accusa rispedita al mittente dal capogruppo Mimmo Bevacqua. I punti passano a maggioranza, come detto, con qualche distinguo nelle opposizioni.

Ok ai medicinali cannabinoidi

Disco verde unanime alle “Modalità di erogazione di medicinali cannabinoidi per finalità terapeutiche”. La proposta - sottoscritta dai consiglieri Ferdinando Laghi, primo firmatario, Comito (FI), Bruni (Misto), Graziano (Udc), Loizzo (Lega) e Neri (FdI) -, sancisce l’utilizzo di terapie a base di medicinali cannabinoidi che possono trattare una molteplicità di patologie e non solo per lenire il dolore di una malattia. «La normativa interviene su una carenza legislativa, ma serve anche a sanare una diseguaglianza che non era più accettabile. Questa legge - ha detto Ferdinando Laghi - fa sì che la Calabria si allinei con altre Regioni che già da tempo hanno definito dei provvedimenti attuativi della norma nazionale. E ce ne sono tante in cui la legge regionale non corrisponde alla legge quadro nazionale».

Legge Omnibus, indenne

Passano senza tanti patemi e senza vere contestazioni anche le "Modifiche alle leggi regionali 43/2021, 16/2022, 11/2004, 24/2008, 23/2022, 29/2022 e 30/2022. Abrogazione delle leggi regionali 8/2022 e 31/2022” su cui ha relazionato Pasqualina Straface (FI). Tra queste gli incentivi straordinari, per 100 euro l’ora, ai medici finalizzata a garantire i livelli essenziali di assistenza nelle unità di anestesia e rianimazione e nelle unità operative di pronto soccorso del servizio sanitario regionale.

Per Tavernise «non è una soluzione immediata ma può comunque rappresentare una delle soluzioni». Il suo voto non sarà contrario – «non siamo contro alla maggioranza a prescindere» ribadisce – ma auspica che vengano prese in considerazione anche le proposte di legge portate avanti dal Movimento.

Per la Bruni la proposta legislativa avrebbe dovuto essere in realtà un decreto del Commissario ad acta, «perché – ha detto – sicuramente sarà impugnata dal governo. Il testo è in contrasto con il piano di rientro, e per questo invito ad una riflessione attenta perché tutti vorremmo vedere rifiorire la sanità ma ciò deve passare attraverso i canali e le procedure corrette». Laghi spera ancora in un futuro dibattito sulla sanità e dicendosi favorevole a provare lo strumento dell’incentivazione dà il suo placet alla proposta di legge. 

Alla fine il Pd si astiene insieme ai 5 stelle, mentre Laghi vota favorevole insieme al collega Lo Schiavo e la Bruni contraria.

Nel suo complesso, poi, la legge “omnibus” passa a maggioranza con l’astensione dell’opposizione e il non voto del gruppo “de Magistris presidente”.

Sorical gestore unico, avanti tutta

Passano a maggioranza anche le nuove “Norme in materia di servizio idrico integrato”, con l’individuazione di Sorical Spa quale futuro gestore unico del ciclo integrato. Il 40% delle azioni saranno cedute in forma gratuita ai Comuni, mentre il 60% rimarrà nelle mani della società e quindi della Regione. L’operazione serve anche a non perdere l’ultimo treno dei fondi Pnrr per l’idrico.

Alecci (Pd) espone il suo dubbio sull’immediato subentro nella riscossione della tariffa, «non disponendo, Sorical, di competenze e personale per espletare il servizio». Inoltre Alecci si chiede che fine faranno i lavoratori che al momento lavorano nel settore della riscossione per i Comuni. Bruni contesta a Straface la frase secondo cui i Comuni sono protagonisti, visto che l’Anci pur apprezzando ha definito «irrituale» il non coinvolgimento. Da parte sua Lo Schiavo prende per buona l’accelerazione per non perdere la finestra dei fondi del Pnrr di ottobre. «Parliamo di cessione a titolo gratuito ma poi diciamo che la norma stabilirà i criteri» afferma sostenendo che la proposta è ancora vaga ma carente nel funzionamento. E se Bevacqua punta i piedi sempre sul tema del coinvolgimento, Straface sottolinea che il Pd non ha partecipato alle commissioni.  

Alla fine il Pd si astiene con i cinque stelle, mentre Lo Schiavo e Laghi escono dall’aula.

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