Liquidazione Corap, altro flop: salta la discussione in Commissione

Palazzo Campanella è ormai completamente paralizzato. Dopo la magra figura dell'ultimo Consiglio bloccato per assenza di numero legale la storia si ripete negli organismi consiliari che avrebbero dovuto affrontare il testo della nuova legge sul consorzio ormai in default

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di Riccardo Tripepi
16 ottobre 2019
17:14

Clima da fine saldi a Palazzo Campanella. Dopo l’ultima ingloriosa seduta di Consiglio terminata per assenza del numero legale, adesso la storia si ripete sulla legge per il Corap.

La I e la II Commissione avrebbero dovuto riunirsi per una nuova serie di audizioni, tra queste quella del commissario liquidatore, per arrivare all’approvazione finale della legge di liquidazione con l’obiettivo di salvaguardare i livelli occupazionali. Dopo due flop in Consiglio è arrivato il terzo in Commissione, con il presidente Franco Sergio che ha dovuto prendere atto dell’impraticabilità del campo e procedere ad un rinvio dei lavori alla prossima settimana.


«La prima e la seconda Commissione, che si sarebbero dovute riunire in seduta congiunta oggi per l’esame sulle proposte di legge sul Corap, sono state aggiornate – ha spiegato il presidente della Commissione “Affari istituzionali, Affari generali e normativa elettorale” Franco Sergio - a martedì prossimo, 22 ottobre, con inizio fissato alle ore 13. Ciò al fine di consentire la partecipazione ai lavori dell’assessore Fragomeni, impossibilità a presenziare alla seduta odierna che ci ha inoltrato richiesta in tal senso, e dei rappresentanti dei Dipartimenti competenti».

Di fatto un’altra settimana bruciata mentre il Corap, come già avuto modo spiegare il commissario liquidatore Fernando Caldiero, continua a bruciare denari pubblici ed ad accrescere il suo passivo. Indispettiti anche i sindacati che mesi si stanno battendo per fare salvo il futuro dei circa cento dipendenti che potrebbero perdere il posto di lavoro dopo la liquidazione.

 

Una situazione di chiara emergenza che, ancora una volta, è stata trascurata dal governo regionale e dai vari consiglieri. Tra richieste di congedo e assenze strategiche la realtà è che l’organismo non ha potuto fare iniziare i lavori.

Il Consiglio, dunque, continua a raccogliere magre figure una dopo l’altra. Il numero legale, durante l’ultima riunione, è venuto meno alla fine di lunga discussione sulla necessità di andare al voto proprio quando si sarebbe dovuta approvare la delibera con l’impegno di spesa per consentire lo svolgimento delle elezioni. Una contraddizione clamorosa che il solo Giuseppe Aieta ha provato a sottolineare nell’indifferenza dell’Aula.

Lo spettacolo si riproporrà la prossima settimana quando in Commissione tornerà il testo sul Corap e il Consiglio dovrebbe tornare a riunirsi il 22 o il 23 come da convocazione che a breve sarà diramata dal presidente Nicola Irto.    

Giornalista
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