Corigliano Rossano, sull'ex centrale Enel si accende lo scontro politico

VIDEO | A settembre si prevede battaglia in Consiglio comunale e intanto l'amministrazione comunale chiede alla società di bonificare il sito tenendo fede agli accordi

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di Matteo Lauria
20 agosto 2020
09:15

Con Enel sarà muro contro muro. Sembra essere solo una calma apparente quella dell’Amministrazione comunale di Corigliano Rossano guidata dal sindaco Flavio Stasi. Il primo cittadino, infatti, parla senza mezzi termini di smobilitazione radicale del sito anche alla luce degli impegni assunti e non mantenuti nel corso di un incontro avuto a dicembre del 2019 con i vertici del colosso alla presenza dei capogruppi consiliari.

 


A chiarire la posizione dell’esecutivo è il capogruppo consiliare del movimento “Corigliano Rossano Pulita” Pietro Mingrone radicalmente contrario agli orientamenti della holding che mira a realizzare quattro turbogas a metano da utilizzare solo in casi di emergenza mentre ha avviato i lavori di smontaggio degli impianti a olio combustibile. «Non erano questi gli accordi» – fa sapere il capogruppo Mingrone-  che preannunzia l’avvio di una discussione dai toni fermi e decisi in Consiglio comunale a partire dalla ripresa delle attività.  

 

Richiesta tenuta nei cassetti

Il capogruppo dell’Udc Vincenzo Scarcello denuncia i ritardi dell’amministrazione Stasi sulla vertenza Enel. Parla di una richiesta avanzata circa otto mesi fa di convocazione di un Consiglio comunale monotematico, alla presenza dell’amministratore delegato di Enel, «richiesta tenuta tuttavia nei cassetti». Il rappresentante dello scudocrociato, pur ammettendo le difficoltà dovute alla pandemia, sottolinea come una materia di straordinaria rilevanza, come il futuro del sito, potesse essere affrontata anche mediante sessioni telematiche. Per i moderati il famoso progetto Futur-E è ormai in archivio e il vero «terrore è il permanere di turbogas» che potrebbe pregiudicare i settori del turismo e dell’agricoltura. Infine la stoccata al sindaco Stasi rispetto ad atteggiamenti di subalternità con Enel: «È stato così nel passato, pensavamo che con la città unica si potesse avere una forza contrattuale diversa ma purtroppo così non è».

 

La volontà dell’Amministrazione è bonificare il sito

Al capogruppo Mingrone non risulta nessuna richiesta di Consiglio comunale, e si riserva si verificare. «I ritardi sono da attribuire non solo alla vicenda Covid, ma anche all’attesa di verificare come Enel si sarebbe comportata considerato che, nel corso di un incontro con i vertici, Enel dopo il naufragio del progetto Futur-e aveva assunto l’impegno di consultare l’Università della Calabria al fine di studiare ulteriori ipotesi alternative. A seguire il colosso, a distanza di qualche mese, perseguiva un’altra strada che è quella della sostituzione dei gruppi a turbogas». Il rappresentante della maggioranza, dunque, ribadisce il “No” secco alla presenza della centrale e rimarca la necessità di una totale bonifica del sito per una destinazione di tipo turistico.    

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