Corigliano-Rossano, l'opposizione sulla gestione del personale: «Troppi sprechi»

Presunti vizi nella determina di nomina di due professionisti esterni. Il capogruppo di Civico e popolare, Promenzio: «I dipendenti ci sono ma sono demotivati»

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di Matteo Lauria
24 ottobre 2020
11:34

La macchina comunale da più tempo attenzionata dalle forze politiche di opposizione di Corigliano-Rossano non solo sul fronte dei bandi relativi alla selezione del personale, alle nomine esterne dirigenziali, ma anche per l’assegnazione di posizioni organizzative, di vari spostamenti, e della qualità della gestione degli uffici. Per il capogruppo di Civico e Popolare Gino Promenzio qualche determina presenta vizi tali da prefigurare l’intervento della Procura della Corte dei conti.  

Nomine esterne al Suap 

Il movimentista mette mano al capitolo dello Sportello unico per le attività produttive dove sono stati individuati due professionisti esterni per il disbrigo delle pratiche (60 euro l’una) giustificando tali nomine con il fatto che la struttura sia carente di personale. «

A leggere la determina, riguardante lo Sportello Unico delle Attività Produttive del 7 settembre scorso, in cui il dirigente Graziani avvia la selezione di affidamento a due professionisti esterni del disbrigo pratiche giacenti da tempo, verrebbe da pensare che quell’ufficio sia oggi ormai deserto. Ad oggi – afferma Promenzio-il personale andato in pensione oltre a quello trasferito ad altri servizi non è mai stato sostituito, recita la determina». Promenzio sul punto solleva dubbi e nutrite perplessità:«Per l’ex comune di Corigliano il responsabile Domenico Corrado è stato sostituito da Lara Felicetti, e a seguire, lo stesso ufficio è stato rafforzato con due dipendenti, con un totale quindi di forza lavoro di quattro unità. 


 

Presso l’area ex Rossano il responsabile Lucisano è stato sostituito da altra unità. In sostanza i dipendenti assegnati al servizio Suap area di Corigliano oggi sono quattro (mentre nel pre fusione erano tre) e nell’area di Rossano sono tre così come prima della fusione. Quindi, sfugge, in cosa si concretizzerebbe questa presunta carenza di lavoratori. E allora chiediamo all’amministrazione se ha una giustificazione per spiegare il fatto che, come afferma, tutto questo personale ha accumulato “un notevole numero di pratiche rimaste inevase”. Possibile che sette unità lavorative non siano state in grado di poter evadere una mole di lavoro che prima della fusione era affidato a sei unità? 

«Personale demotivato»

Il capogruppo Promenzio, infine, accusa l’amministrazione di non aver saputo creare quelle giuste condizioni affinché «l’ufficio potesse lavorare con tranquillità ed efficienza». «È davvero singolare che l’amministrazione impegni, per il momento, 45 mila euro, per poi magari lievitare fino a chissà quale cifra, in un momento di drammatiche ristrettezze finanziarie come quello attualeDecisioni del genere rischiano inoltre di demotivare il personale componenti l’ufficio, decretandone di fatto il suo smantellamento». 

 

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