Chiusura laboratori d'analisi a Corigliano Rossano, il Pd chiede la revoca della delibera

I democrat contro la decisione del commissario dell'Asp di Cosenza di convertire le divisioni di Corigliano, Cassano, Lungro, Cariati, Cetraro e Mormanno

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di Matteo Lauria
18 agosto 2020
10:44
Rappresentanti Pd - Corigliano Rossano
Rappresentanti Pd - Corigliano Rossano

I laboratori Analisi degli Ospedali di Corigliano, di Cassano all’Ionio, di Lungro, di Cariati, di Cetraro, di Mormanno sono a rischio soppressione.  Per queste ragione il Pd di Corigliano Rossano chiede l’immediata revoca della delibera dell’Azienda sanitaria provinciale di Cosenza che porta la firma  del Commissario Straordinario Cinzia Bettelini. «Tecnicamente la delibera utilizza il termine di “conversione in punto di prelievo con lo Spoke di Rossano” per i laboratori di Corigliano e di Cariati, così come per gli altri laboratori si fa riferimento ai rispettivi Spoke, ma in sostanza ciò significa che il servizio completo analisi non sarà più espletato nei laboratori detti. Una tale decisione non può essere assolutamente accettata -tuonano i Democrat - La soppressione dei Laboratori di analisi, ed accorpamento ad altri Laboratori, sarà causa di disservizi nell’erogazione delle prestazioni ed è inspiegabile, anche, alla luce del piano del fabbisogno del Personale di recente deliberato».

Colpita la terza città della Calabria

Secondo il partito di Zingaretti tale decisione «non tiene conto della nuova realtà istituzionale, Corigliano-Rossano, nata dalla recente fusione e che per popolazione è la terza città della Calabria, dopo Reggio Calabria e Catanzaro, con la maggiore estensione territoriale dell’intera Calabria. Non è accettabile che non si abbia contezza  di tale realtà o che si sottovaluti la vastità dell’area servita e si possa cosi, con tanta superficialità, pensare di tagliare gli stessi servizi dei laboratori di analisi.   Inoltre, la delibera ASP  Cosenza n°646 del 3.8.2020 “Adozione Piano Aziendale Riorganizzazione Rete Territoriale. Presa d’atto”, mantiene l’attuale assetto distrettuale, senza tenere conto della nuova unica realtà Corigliano-Rossano, per cui l’ex area di Corigliano continua a far parte del distretto sanitario dello Jonio Nord e  l’area di Rossano resta nel distretto Jonio Sud. Con ciò, non consentendo di perseguire le finalità previste dal DCA 65/20, secondo cui “il distretto contribuisce a migliorare lo stato di salute della comunità attraverso il governo e la gestione di una rete integrata di servizi socio-sanitari assicurando competenza, disponibilità e prontezza di risposta, nel più ampio rispetto della dignità della persona umana e dei suoi primari diritti di salute».                                      


La richiesta

I vertici aziendali, dunque, «prendano atto dell’avvenuta istituzione del nuovo comune Corigliano-Rossano, procedendo alla unificazione dei distretti Jonio nord e Jonio sud in un unico distretto comprendente tutto il territorio che fa riferimento alla propria area  di pertinenza. La nuova realtà comunale, in considerazione della popolazione che il così unificato distretto registra, oltre 171 mila abitanti, merita maggiore attenzione nell’organizzazione ed erogazione dei servizi sanitari, partendo, intanto, da ciò che è  già previsto dal DCA 65/20, in termini di attribuzione di servizi ospedalieri, medicina del territorio e fabbisogni assistenziali».

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