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ROMA - Si decidono a Roma i destini della Calabria. Per quel che concerne il centrodestra spetterà al leader del partito di maggioranza, nell'ambito della coalizione, indicare l'uomo sul quale puntare. L'ultima parola, come accade da vent'anni a quelle latitudini, spetterà, pertanto a Berlusconi che tuttavia ha affidato a una commissione presieduta da Altero Matteoli il compito di intavolare la discussione. Ieri è stata la volta della delegazione giunta dalla punta dello stivale. E subito, sono usciti fuori dal lotto dei pretendenti Roberto Occhiuto e Pino Galati. La scelta dovrà essere operata sulla base di tre nominativi. L'ipotesi più plausibile porta dritto a Wanda Ferro. Ampio il sostegno raccolto suol territorio dalla presidente della Provincia di Catanzaro, sponsorizzata anche dalla coordinatrice regionale Jole Santelli. Le altre opzioni sono legate alla candidatura di Giacomo Mancini, voluta da Ennio Morrone e, soprattutto di Giuseppe Raffa, che il nemico di Scopelliti, il deputato reggino Nino Foti, ha candidato alla guida di palazzo "Alemanni". Non è scontato che un suo impegno possa essere sostenuto da Pino Galati, dal momento che, in riva allo Stretto, Forza Italia ha candidato al comune, per le elezioni del prossimo 26 ottobre, Lucio Dattola, vicinissimo al deputato lametino. Non mancano, insomma, gli incroci strani. L'opzione Raffa diverrebbe davvero spendibile nel momento in cui venisse confermato dal Nuovo Centro Destra, sponda Gentile, il veto su Wanda Ferro. A fare i capricci, a quel punto, potrebbe essere Giuseppe Scopelliti, nemico storico dell'accoppiata Foti-Raffa. Gli alfaniani si presenteranno nei prossimi giorni al tavolo delle trattativi con i centristi dell'Udc e i Popolari di Mario Mauro. La riunione sarà decisiva per arrivare a fare sintesi. D'altronde, l'intento del Cavaliere che alla fine si affiderà ai sondaggi, o forse alle sue sensazioni personali è quello di tenere unita una coalizione dilaniata da rivalità e guerre di successione.