Covid: «In Calabria la sanità regionale sta diventando la prima alleata della pandemia»

La denuncia del sindaco di Sellia Davide Zicchinella: «Situazione drammatica tra abbandonati in casa, vaccini insufficienti e tamponi sospesi perché i laboratori chiudono nel fine settimana» 

di Redazione
11 aprile 2021
17:20

«Abbiamo appreso tutti l'incredibile vicenda denunciata dal collega sindaco di Soverato Ernesto Francesco Alecci occorsa ad un suo concittadino, affetto da Covid-19, prima preso in carico dal 118 e poi riportato al suo domicilio (pur non avendo nessuno che potesse accudirlo) per mancanza disposti letto all'ospedale di Lamezia». Lo dichiara il primo cittadino di Sellia, nel Catanzarese, Davide Zicchinella, che interviene sulla difficile situazione che sta attraversando la Calabria e il suo sistema sanitario regionale, in questa fase della pandemia.

«Questa denuncia pubblica – spiega Zicchinella - fa il paio con quella del sindaco di Nocera Terinese Antonio Albi che ha denunciato la mancanza di vaccini per gli ultra ottantenni della sua comunità (forniti solo per il 40% della popolazione) e lo stop alla esecuzione dei tamponi nel fine settimana (malgrado la folle corsa dei contagi) per la chiusura con conseguimento “riposo”, durante i weekend, degli operatori del laboratorio di microbiologia del nosocomio Lamezia. Stessi disagi, in queste ore, denunciati dal sindaco di Cropani Raffaele perché non si riesce a garantire il richiamo degli ultraottantenni che hanno ricevuto la prima dose vaccinale».


«A seguito di queste forti e circostanziate denunce – aggiunge il primo cittadino - sono stato incaricato dalla mia organizzazione medica provinciale, la Fimp (Federazione italiana medici pediatri), nella mia duplice veste di sindaco e medico, di chiedere al vertice dell'Anci Calabria di farsi prontamente (e nuovamente) interprete di questa grave situazione con la struttura commissariale diretta del prefetto Longo, col Presidente F.F. Spirlì, col commissario delegato per l'emergenza Covid-19 gen. Figliuolo, e, per suo tramite, col Ministero della Salute. Ovviamente ho adempiuto a tale incarico».

«Ora spero in breve tempo possa prodursi un documento dei sindaci calabresi di forte denuncia – conclude Zicchinella - per la situazione sanitaria calabrese che possa portare il generale Figliuolo a ritornare in Calabria ma, questa volta, non le vedere una realtà edulcorata e virtuale, ma possibilmente per toccare con mano la carne viva (dolorante e quasi putrefatta) dei calabresi alle prese col più grande alleato del Covid-19, il Sistema sanitario regionale calabrese, che malgrado la generosità di tanti operatori, ad ogni livello ( mi spiace dirlo da sindaco, medico, volontario vaccinatore) era ed è a livello di terzo mondo».

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