Crisi al Comune di Catanzaro, Talerico (Fi): «Dopo 10 giorni ancora nessuna Giunta, il centrosinistra sa solo litigare per le poltrone»
Il consigliere di opposizione parla di «autentico disastro» all'interno della maggioranza, che invita alle dimissioni: «Il problema non era Forza Italia, ma la necessità di avere più posti da inserire nel nuovo esecutivo»
«Dopo oltre dieci giorni non abbiamo ancora un esecutivo nonostante il sindaco si fosse dato proprio detto termine, a dimostrazione che questo centrosinistra litiga solo per i posti in giunta e non per le scelte sui programmi, di cui manco l’ombra sui tavoli di discussione per ricostituire la giunta e rilanciare un’azione di governo al palo». La crisi al Comune di Catanzaro non ha ancora trovato soluzione e il consigliere comunale di opposizione Antonello Talerico suona il gong a Nicola Fiorita.
Sottolineando come i fili all’interno della maggioranza siano particolarmente ingarbugliati: «Il centrosinistra non si è allargato a sinistra, la maggioranza si è indebolita nel suo assetto numerico, poiché tre consiglieri sono passati all’opposizione, rafforzandola, ed i cinque consiglieri di centrodestra (ex componenti dei gruppi del sottoscritto) hanno lasciato intendere che non saranno parte organica della maggioranza di Fiorita ma decideranno di votare o meno le singole pratiche in consiglio. Insomma un autentico disastro, nonostante qualcuno cantasse vittoria, salvo rimanere col cerino in mano».
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«A ciò – prosegue Talerico – si aggiunga il valzer di nomi dei nuovi presunti assessori, buona parte con notevoli conflitti di interesse, talaltri privi di esperienza politica ed amministrativa che per fortuna ed onestà avrebbero rinunciato di accettare di fare gli assessori in questa giunta. Del resto, nonostante formalmente sia saltato (per la vergogna di dover affrontare gli attacchi dopo aver detto che avrebbero fatto di tutto per mandare a casa Fiorita) l’accordo con il gruppo comunale di Azione, si è consumato l’ennesimo giochino, ovvero il gruppo Azione esprimerà comunque qualche assessore in Giunta. Insomma un vero cambiamento del cambiamento preannunciato in campagna elettorale».
«In tutto questo – aggiunge il consigliere – emerge un centrosinistra sempre più diviso ed isolato, dove ogni fazione e corrente avrebbe indicato al sindaco un nominativo diverso da inserire nella nuova giunta (3, 4 o forse 5 nominativi), sino ad arrivare in serata anche una autocandidatura, quella di Jasmine Cristallo (a cui vanno però le condoglianze per la dipartita del di lei padre) alla carica di assessore. Talché emerge come il vero problema del centrosinistra non era Antonello Talerico o Forza Italia, ma la necessità di avere più poltrone, alla faccia delle ideologie e delle derive di colore o di partito, tant’è che nonostante gli spazi rimasti non sono riusciti, ancora, a mettersi d’accordo costringendo il sindaco a rinviare la presentazione della nuova giunta».
«Sono circolati altresì tanti nomi dei probabili futuri assessori, tra questi figure anche di spessore culturale e professionale ed espressione della società civile che credo difficilmente potranno accettare l’incarico e in una situazione ambientale non facile, rischiando di esporsi senza alcuna garanzia o protezione, un po' come è avvenuto per molti degli ex assessori lasciati in pasto alle tante strumentalizzazioni e speculazioni politiche – continua Talerico –. Sullo sfondo resta la percezione di una amministrazione sempre più allo sbando e di un sindaco sempre più costretto a negoziare con i singoli consiglieri – di maggioranza, ma anche di opposizione – pur di rimanere a galla e garantirsi un numero sufficiente di consiglieri per far passare le poche pratiche che arriveranno, ancora, in consiglio».
«Rimango in attesa di tutti quei commentatori di sinistra che nel corso di questi due anni si sono elevati ad analisti politici, parlando di deriva del centrodestra e dell’influenza sul sindaco di alcuni alleati – conclude –. Magari con un po' di onestà intellettuale potranno dire che la deriva di centrosinistra è qualcosa di peggio rispetto a quello che fino ad oggi hanno commentato. Dinnanzi ad un quadro simile il vero atto di coraggio e di responsabilità sarebbero le dimissioni della maggioranza, senza attendere gennaio o febbraio 2025 prima di essere travolti dalla scelta doverosa di 17 consiglieri dimissionari».