Crisi di Governo, botta e risposta calabrese tra Magorno (Iv) e Forciniti (M5s)

Acceso confronto tra i due parlamentari sui che si ritrovano oggi su fronti opposti dopo l'uscita di Matteo Renzi dall'esecutivo

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di Redazione
15 gennaio 2021
16:22

La crisi governativa imperversa, il dibattito tra i vari esponenti sta caratterizzando la cronaca politica degli ultimi giorni. Oggi, a Prima della notizia, si è consumato un acceso botta e risposta, tutto calabrese, tra il senatore di Italia Viva Ernesto Magorno e l’onorevole del Movimento 5 Stelle Francesco Forciniti.

 


Magorno: «Siamo alla resa dei conti»

«Io la fiducia al governo Conte l’avevo già tolta non votando il Decreto Calabria – afferma il senatore-. La posizione che ha preso Italia Viva la condivido pienamente, soprattutto perché nelle posizioni assunte dal Governo vedo una mancanza di attenzione verso la Calabria nei fondi del piano di recupero».

«Lo scontro è in atto, le posizioni politiche sono distanti tra loro. È in atto sulle valutazioni che ci sono rispetto a tutta l’azione relativa ai vaccini, al modo di intervenire sul contrasto alla pandemia soprattutto per quanto riguarda il Mezzogiorno. Anche relative ad un modo di metter in campo politiche economiche come gli investimenti sulle infrastrutture. Siamo alla resa dei conti, l’atteggiamento di chiusura, dei leader di maggioranza nei confronti di Renzi, è nei confronti delle proposte politiche».

«Se intendono recuperare la maggioranza – conclude Ernesto Magorno -, in un paese che si rispetti, devono chiamare chi in questo momento è in dissenso con loro e vedere se ci sono le condizioni per poter recuperare. Il mio giudizio e assai netto, mi preparo a votare no, qualsiasi sia la posizione di Iv in merito, al Recovery plan perché nei confronti della Calabria c’è stata una censura non accettabile».

Forciniti: «C’è una malafede di fondo»

«Se non avessi avuto a che fare per più di un anno con i renziani – sostiene il pentastellato -, potrei anche pensare che le questioni poste in questo momento siano giuste. Però è incomprensibile lasciar precipitare il Paese, in questo momento storico. Renzi ha rivendicato, dal primo momento, il suo ruolo di “guastatore” in questa maggioranza. Ha influenzato un partito, il Pd, dal quale aveva già deciso di uscire. È stato uno dei manovratori che ha permesso la nascita di questo Governo. Questo fa capire che c’è una malafede di fondo».

«È stato uno stillicidio, ci sono molti esempi di come i renziani abbiano interferito in ogni dinamica governativa. Parlano sempre del Mes come se fosse la panacea di tutti i mali, ma dimenticano di dire che i tassi d’interesse in questo momento sono al minimo storico. A questo punto penso che è un bene che se ne siano andati. Ci sono sicuramente questioni che vanno affrontate e valutate, ma mandare un paese all’elezioni con una pandemia in atto è folle».

«Ai vertici del M5s rimprovero di aver dato troppa carta bianca a Matteo Renzi – conclude Francesco Forniciti -, che pian piano si è gonfiato sempre di più. Non è vera questa narrazione che poneva Renzi all’angolo, che non ha mai contato, che non ha mai inciso. In relazione a quello che gli compete in termini numerici ha avuto sempre di più».

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