Acque agitate

Crotone, Consiglio comunale “spezzatino”: due sedute consecutive e toni da duello rusticano, ma l’amministrazione Voce tiene

Dopo la sospensione di martedì per mancanza del numero legale, l'assise comunale si è conclusa ieri dimostrando ancora le lacerazioni all'interno della maggioranza che per ora però non mettono a rischio il primo cittadino che può contare sulla minoranza quando serve

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di Procolo Guida
31 agosto 2023
14:25
La seduta del consiglio comunale di Crotone
La seduta del consiglio comunale di Crotone

Seduta del Consiglio comunale di Crotone divisa in due parti. Dopo la sospensione, martedì scorso, per mancanza di numero legale, circostanza che ha messo in imbarazzo la maggioranza, ieri, mercoledì, la seconda e ultima puntata di un’assemblea che ha portato alla luce le forti tensioni politiche nella città pitagorica.

Prima seduta

In prima convocazione con sette punti all’ordine del giorno, infatti, sono bastati due interpelli del consigliere di opposizione Pedace sull’acqua che scarseggia nelle frazioni di Papanice ed Apriglianello e (soprattutto) sulla fogna non collettata ad Apriglianello, per dover sospendere il Consiglio e fargli mancare il numero legale alla tentata ripresa. La scaramuccia tra Pedace ed il sindaco ha infatti spazientito l’opposizione che ha abbandonato l’aula e fatto così riemergere i malcontenti interni alla maggioranza che vedono, nonostante la robustissima entrata di Mario Megna in favore di Vincenzo Voce, un gruppetto di ex sostenitori del sindaco disertare le sedute oppure essere puntualmente richiamati all’ordine per garantire presenze e voti sempre più decisivi.


Infatti nella prima parte del Consiglio, appena l’opposizione ha compreso che uscendo e chiedendo il numero legale si sarebbe sciolta la seduta, anche per la disponibilità della consigliera di maggioranza Venneri, si è consumato l’ennesimo “dispetto” al sindaco che ha costretto il presidente Megna a chiudere la seduta ed aggiornarla al giorno successivo.

Che non sarebbe vastato l'ingresso di Mario Megna per garantire la tenuta dell’amministrazione Voce, era chiaro sin dalla fine del 2022, quando  il secondo rimpasto di giunta e l’ingresso dei nuovi assessori avevano dato il via al Voce ter .

Seconda seduta

La seconda seduta di ieri, preceduta da dichiarazioni di fuoco del sindaco, in particolare rivolte alla consigliera Venneri che a suo dire non considera oramai più parte della maggioranza, non devono però ingannare sul rischio di caduta dell'amministrazione. Nonostante la maggioranza risicata sulla carta (17 i consiglieri su 33), è stato più volte chiaro che all’interno della frastagliatissima minoranza in molti impedirebbero lo scioglimento di questo Consiglio comunale andando in soccorso del sindaco se necessario (come avvenuto per il Bilancio).

Del tutto ignorata è stata infatti anche l’uscita del consigliere regionale Antonello Talerico che aveva polemizzato a distanza con Voce ed i suoi metodi di considerazione e valutazione dell’opportunità che in seno al Consiglio Comunale si stesse cercando di comporre un folto gruppo di Noi Moderati con la partecipazione di esponenti sia della maggioranza che dell’opposizione, ed ovviamente con la regia di questa operazione che non poteva che essere gestita anche da Mario Megna che fa parte della struttura regionale dello stesso consigliere Talerico.

E un'ulteriore prova plastica di questa confusione c’è stata proprio nella seduta di ieri, che in seconda convocazione ha discusso e votato gli altri cinque punti all’ordine residui. Anche perché a garantire il numero legale in seconda convocazione “bastano” 11 consiglieri. Così, dopo i punti meno rilevanti politicamente, si è arrivati a sospendere la seduta per permettere proprio al consigliere Iginio Pingitore di arrivare (di corsa) a relazionare sul Distretto Energetico e la sibillina richiesta di ritirare una delibera regionale che anche al termine della lunghissima successiva discussione non si è capito bene quale fosse.

Tra i tantissimi interventi e puntuali repliche del sindaco Voce, la discussione è scivolata dalle polveri sottili, A2A e biomasse su Bonifica, rapporti con Eni e stagione estiva finanziata dall’accordo con il colosso di Stato. Con toni quasi sempre da duello rusticano, si è così arrivati, dopo più di 4 ore, a votare il documento proposto dal Consigliere di Azione Salvo Riga che è passato da tempo all’opposizione (sottoscritto anche da Fiorino, Pedace, Antonio Manica, Fabio Manica, Venneri, Devona, Meo, Familiari e Tesoriere).

Il documento che è diventata delibera di Consiglio con il voto favorevole di ieri, obbliga sindaco e giunta alla composizione di un Tavolo Interistituzionale per sottoscrivere un “Patto per il Lavoro e l’Ambiente”, al fine di costituire all’interno di una Area Produttiva Ecologicamente Attrezzata, un Distretto Produttivo funzionale atto a gestire la Transizione Ecologica e Digitale in atto.

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