L’intervista

Crotone, il sindaco Voce resiste: «Non hanno i numeri per buttarmi giù». E sulla ‘ndrangheta: «Qui non entra»

Il primo cittadino esclude una sua candidatura alle prossime politiche, elogia il Governo Draghi, rimarca il suo modo «differente» di far politica e rilancia il progetto per la città: «Presentati Cis per 226 milioni di euro»

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di Alessia Bausone
13 gennaio 2022
13:53
Vincenzo Voce
Vincenzo Voce

Vincenzo Voce, ingegnere, professore, sindaco di Crotone, civico per eccellenza, eletto sotto le effige di Tesoro Calabria e della rivoluzione arancione di Carlo Tansi, in una intervista esclusiva approfondisce i temi del civismo calabrese, le prospettive politiche, ma anche le recenti dinamiche politiche cittadine.

Sindaco Voce, si riconosce ancora nel progetto di Tesoro Calabria di Carlo Tansi?
Quello che deve accumunare i movimenti civici è una idea di cambiamento, un progetto per la città. Tesoro Calabria è ancora una prospettiva politica anche se i risultati sono stati negativi. Sono stati fatti tanti errori, probabilmente ne ho fatti anche io.


Ad esempio?
Il fatto di tenere una linea di incertezza sulle alleanze non ha pagato. Credo sia stato l’errore più grande.

Vuole mantenere la sua impronta civica?
L’impronta civica funziona fino a un certo punto. La prima volta, alle regionali del 2020 ci siamo andati molto vicini. Dico che non ce l’abbiamo fatta per un pizzico di quorum. C’è questa legge regionale che ritengo sia incostituzionale, fa acqua da tutte le parti.

C’è stato il matrimonio col Pd alle ultime elezioni provinciali. Oggi con i dem si ritiene sposato, separato o divorziato?
Col Pd io non ho nulla a che fare. Sembra strano ma è così. Alle provinciali io non ho fatto nessun accordo con loro. C’è stato un sostegno nel correre insieme. C’è stata la richiesta da un gruppo di sindaci che fanno riferimento al Pd. Abbiamo fatto più incontri. Mi è stato chiesto di candidarmi. Poi c’è stato il vuoto. Alcuni sindaci hanno votato da un’altra parte, i dati indicano questo.

Lei è stato tradito da questi sindaci del Pd...
Probabilmente alcuni sindaci o quei sindaci che sono venuti a chiedermi a candidarmi a Presidente della Provincia hanno fatto scelte diverse. Io il giorno prima della presentazione delle liste avevo detto che non mi sarei candidato più perchè in tre settimane non c’eravamo più riuniti. Avevo visto distacco e guerriglie all’interno del Pd tra coloro che portavano avanti il progetto e tra chi stava a guardare. Alla fine ho fatto la scelta di candidarmi lo stesso. In altri comuni i candidati di destra hanno fatto pressioni ai sindaci...

In che senso pressioni?
Pressioni vuol dire che in una stessa coalizione ci sono stati candidati nelle liste del centrodestra e i sindaci che teoricamente dovevano essere del Pd hanno, diciamo, fatto poco e, quindi, sotto queste pressioni il risultato lo abbiamo visto, i sindaci hanno votato altrove. Io ho avuto un tentativo da parte di consiglieri di maggioranza che sono usciti pubblicamente contro la mia candidatura. Io non ho ceduto alle pressioni, nemmeno a quelle uscite da una parte della mia coalizione. Abbiamo, comunque, eletto un consigliere provinciale ma una parte dei miei consiglieri hanno votato centrodestra. In città, invece, come risultato personale ho preso 16 voti. In città il voto al sindaco c’è stato. I consiglieri hanno preso 11 voti. Tra il voto al presidente e il voto ai consiglieri ho preso qualche voto in più.

Alle provinciali di Crotone quasi tutte le donne candidate non si sono votate nemmeno da sole. Questo pone un problema alla politica crotonese di creare una classe dirigente femminile. Una sua consigliera comunale, Dalila Venneri, che è stata una delle poche delle donne che hanno fatto campagna elettorale attiva alle elezioni di secondo livello, è stata criticata per questo. Si pone davvero un problema con le donne nella politica crotonese?
Questo lo vediamo dappertutto, anche a livello nazionale. Nel mio consiglio comunale c’è una grandissima percentuale di donne. La consigliera Venneri è stata forse l’unica vera candidata donna che c’era all’interno delle liste.

Vincenzo Voce governerà 5 anni?
Questo non posso dirlo, come non può dirlo nessun politico. Finchè avrò una maggioranza non andrò a cercarne un’altra in maniera radicale. Il sindaco Vallone cambiò oltre 50 assessori. A distanza di 15 mesi a me è venuta meno la maggioranza una volta sola in prima convocazione. La prima convocazione sono 17 consiglieri. Io ne ho eletti 20 oltre il sindaco.

Ci sono dei consiglieri di maggioranza che abbaiano ma non mordono?
Un gruppettino sembra abbia preso le distanze. Il consigliere Meo e la consigliera Giancotti hanno preso le distanze. Meo avrebbe voluto fare il presidente del consiglio, poi i consiglieri hanno deciso di riversare i loro voti altrove. Ora ce ne sono un altro paio. La maggioranza c’è anche per andare in prima convocazione. Altri sindaci già dopo sei mesi andavano sempre in seconda convocazione in consiglio comunale.

Abbiamo assistito pubblicamente nei consigli comunali a insulti, urla, tifo da stadio, litigi, parolacci. Come si sente di richiamare questi consiglieri?
Forse io stesso in alcune occasioni ho provocato queste situazioni. Sono impulsivo. Non me le tengo. Io in consiglio comunale quando parlano i consiglieri di minoranza che ripetono sempre la stessa litania, mi segno tutto e poi rispondo. Gran parte dei consiglieri che ora sono in minoranza, quando io componevo le liste prima delle elezioni, sono venuti da me a chiedermi di candidarsi. Se io avessi voluto vincere facile, anche se poi ho vinto facile alla fine, erano venuti tutti da me a proporsi anche con candidature da migliaia di voti. Il concetto del civismo mette da parte un modo di fare politica. I crotonesi hanno premiato la credibilità. Non si spiegherebbe altrimenti che un professore, spendendo quasi zero, arrivi a fare il sindaco.

A proposito di costi della politica, in consiglio comunale ci sono tantissimi gruppi consiliari con relative presenze nelle commissioni, questo aumenta i gettoni di presenza. È un problema?
Per me non è un problema. E’ un esercizio della democrazia che è affidato ai consiglieri comunali. Se si formano monogruppo aumentano le commissioni, però la legge lo consente.

Il giudizio di un sindaco civico sul Governo Draghi...
Dal punto di vista dell’economia sappiamo che ci apprestiamo a un momento storico. Mi riferisco al Pnrr, ai Cis, che abbiamo presentato il 15 dicembre. Il comune di Crotone ha presentato progetti per 226 milioni di euro. Non sappiamo se allo stato attuale sarà un bluff o meno, ma per me Draghi sta facendo bene.

Se le offrissero una candidatura alle politiche?
Assolutamente no. Io sono coerente. Ho a cuore la città di Crotone. Ci vuole serietà. Sono un politico anomalo, bisogna essere seri per cui uno non deve fare le valutazioni politiche pensando a quello che deve fare dopo. Non si guarda il termometro della popolarità, ma a quello del benessere della collettività.

In Comune a Crotone, inteso come ente-istituzione, c’è la ‘ndrangheta?
Io dico di no. La ‘ndrangheta sceglie le persone a cui affidarsi. Io ero un outsider della politica e per come ho agito, i big non avrebbero scommesso un euro sulla mia candidatura. Ero noto in città per le mie battaglie, la mia coerenza, la mia sensibilità sui temi ambientali. Imprenditori sono stati lontani da me, guardate dove erano, invece, candidati. Gente che avevano tantissimi voti con me non si sono candidati. La ‘ndrangheta c’è, esiste e si fa sentire, ma si ferma alle porte del Comune.

Firma-Gate. Lei è andato in procura a denunciare una firma falsa contenuta in un documento informale di sfiducia dell’opposizione?
Sono andato in procura a denunciare che un consigliere comunale, Andrea Tesoriere, mi ha telefonato dicendomi che avevano pubblicato sui social un documento, che aggiungo io che sembrava scritto da Totò e Peppino nella famosa lettera alla malafemmina, dove c’era una firma che lui disconosceva. Mi ha detto questo, ero con un testimone. Quando si viene a conoscenza di una ipotesi di reato è un dovere riferirlo e denunciare. Comunque era un documento scritto con i piedi, è stato per loro umiliante, una buffonata. Per mandare a casa il sindaco ci vogliono i numeri, ma non li hanno.

Però nella maggioranza ci sono malpancisti, tra l’altro di Tesoro Calabria, il suo movimento...
Hanno cominciato appena mi sono candidato alle elezioni provinciali. Sono i consiglieri Riga, Familiari e Cantafora. Quest’ultima molto probabilmente rimarrà in maggioranza, gli altri due decideranno loro cosa fare.

La consigliera comunale Fabiola Marrelli ha diramato settimane fa una nota stampa dove parla di avvicinamenti per entrare in maggioranza. Sta facendo campagna acquisti?
No. In minoranza quando vedono che qualcuno si avvicina all’amministrazione subito viene aggredito, mentre eventuali traditori vengono visti quasi con benevolenza. È un modo di agire molto diverso dal mio.

Giornalista
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