«Una delle principali carenze nella governance in materia di interventi per il contrasto al dissesto idrogeologico deriva dal fatto che i commissari di Governo previsti a legislazione vigente non sono, allo stato, dotati di risorse finanziarie dedicate per sostenere le spese di funzionamento delle proprie strutture. Al riguardo, la circostanza che la figura del commissario di Governo coincida ex lege con il presidente della Giunta regionale non vale ad indentificarlo, perciò solo, come organo regionale, mantenendo lo stesso la qualifica di organo di governo centrale e dunque non potendo ipotizzarsi una dotazione finanziaria a carico dei bilanci regionali per supportare i cosiddetti "costi di esercizio" delle strutture commissariali». Ad affermarlo è Giuseppe Nardi, soggetto attuatore della struttura del commissario di Governo per la mitigazione del rischio idrogeologico della Calabria.

«L'art. 36 ter del Decreto Legge n.77/2021, più volte novellato – continua – attribuisce ai commissari di Governo le competenze su tutti gli interventi relativi al contrasto del dissesto idrogeologico, indipendentemente dalla loro fonte di finanziamento, chiarendo, altresì, che tali interventi, a qualunque titolo finanziati, nonché quelli finanziabili tra le linee di azione sulla tutela del territorio nell'ambito del Pnrr, costituiscono interventi di preminente interesse nazionale. È di tutta evidenza – continua Nardi – che l'attribuzione di tali rilevanti funzioni, anche in considerazione del fatto che gli interventi di competenza dei commissari di Governo sono volti prioritariamente alla salvaguardia della vita umana, impone la necessità di poter disporre di una dotazione finanziaria aggiuntiva e dedicata all'esercizio delle proprie funzioni divenute rilevanti alla luce della "mission strategica" attribuita dal Governo alla mitigazione del rischio idrogeologico».

«Del resto tale necessità – fa rilevare – fortemente avvertita su scala nazionale, era stata già sancita normativamente all'atto dell'istituzione dei Commissari straordinari delegati, nominati ai sensi e per gli effetti dell'art.17 del decreto legge n.195 del 2009, per garantire l'attuazione degli interventi sulle situazioni a più elevato rischio idrogeologico ed al fine di salvaguardare la sicurezza delle infrastrutture e il patrimonio ambientale e culturale nelle aree del territorio nazionale, previsti all'interno degli Accordi di Programma sottoscritti ex articolo 2, comma 240 della legge 23 dicembre 2009, n.191 tra il Ministero dell'Ambiente e della tutela del territorio e del mare e le regioni interessate. Per tutto quanto rappresentato – commenta ancora il soggetto attuatore della Calabria – considerata la valenza che la realizzazione degli interventi di mitigazione del rischio idrogeologico rivestono a livello sociale ed economico, si è proceduto ad inoltrare formale richiesta al competente Dicastero e per esso al Vice Ministro delegato in materia, Vannia Gava, di poter valutare tale circostanza nelle sedi opportune, prevedendo l'istituzione di un apposito fondo per far fronte alla copertura degli ingenti costi di esercizio delle strutture commissariali, garantendo in tal modo – conclude – la necessaria celerità ed efficacia amministrativa e tecnica nella attuazione degli interventi di competenza».