Elezioni Calabria, Aiello: «Patto civico senza dominus». Giannetta: «Basta politichese»

VIDEO | Oggi a Prima della notizia ospiti il docente universitario ex candidato alla regione del Movimento 5 Stelle e il consigliere regionale di Forza Italia

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di Redazione
20 novembre 2020
16:27

Si è discusso di politica e di Calabria oggi a Prima della notizia, il rotocalco quotidiano condotto da Pasquale Motta. Ospiti della puntata il professore dell'Unical Francesco Aiello, ex candidato M5s alla carica di governatore della Regione Calabria, e il consigliere regionale esponente di Forza Italia Domenico Giannetta.

 


Francesco Aiello: «Servirà un patto di legislatura»

 

Per Aiello c’è bisogno di «un ricambio generazionale della classe dirigente che è stata fallimentare negli ultimi decenni. Il nostro percorso – prosegue il docente universitario - vuole dare un ruolo alla generazione dei 30-40-50enni che sono stati estromessi dalla vita democratica della Calabria. La politica, in questa regione ha premiato sempre le correnti e le loro posizioni apicali. Estromettendo, appunto, tutta la briosità e la freschezza della base dei partiti rimasta sempre estranea».

 

«Bisogna rivoluzionare lo schema! Aggregare il mondo delle associazioni, dei comitati che esistono in Calabria – continua il docente - in maniera tale da avere un peso politico rilevante per poter negoziare posizioni ed avere consenso nelle prossime elezioni regionali. Rimanere da soli non è efficace, non consentirà alla nostra regione di cambiare e di modernizzarsi. Servirà un patto di legislatura univoco che riunisca tutti questi gruppi su 5-6 priorità, come sanità, lavoro e viabilità, con obbiettivi chiari da conseguire in Calabria».

«Il problema è che ci sono troppi interessi ormai consolidati – spiega l’economista dell’Unical - in questa classe dirigente, che impediscono un ricambio per gestire la cosa pubblica in regione. Un patto civico in cui nessuno ha un ruolo dominante! Non ci sono strutture monarchiche, perché lo sfrenato individualismo di alcuni sta penalizzando i ricambi generazionali».

 

«È interamente da valutare l’effetto di una gestione regionale della sanità – conclude Francesco Aiello -. È vero, il commissariamento non ha intaccato molto l’inefficienza che caratterizza la sanità Calabria. Il commissario ad acta si troverà a gestire un corpo rilevante di una struttura sanitaria deficitaria, dovrà capire dove sono le sacche di inefficienza».

 

Domenico Giannetta: «Ripartire dai territori»

«C’è la necessità di rompere gli schemi rispetto al passato ma non solo in Calabria, bisogna ridare alla politica quella dignità e centralità che negli ultimi anni ha perso». Così il consigliere di Forza Italia Domenico Giannetta.

 

«Ripartire dai territori – continua Giannetta - immaginando di dare anche all’opinione pubblica la possibilità di scegliere tra persone che credono e che non hanno ancora perso la speranza. È giusto andare avanti nell’opera di ripristino della verità e della legalità. La Calabria ha bisogno di autorevolezza, di determinazione ha bisogno di poter credere ancora nel futuro. In un progetto che porti al centro dell’attenzione i problemi dei cittadini calabresi. Se ciò sarà fatto, potrà essere la chiave di volta per una nuova stagione che faccia ripristinare i rapporti tra il singolo cittadino e la politica».

 

«Viviamo un momento particolare, non possiamo parlare in politichese ma il politicamente corretto – precisa il consigliere regionale -. Ciò significa che c’è tanta sfiducia nei confronti delle istituzioni, tanto disamore verso della politica ma questa non può essere una battuta d’arresto nei confronti di chi, in maniera certosina, si costruisce un percorso nel tentativo di rappresentare la comunità che ha il diritto-dovere di essere amministrata. Dialogare soprattutto con i sindaci che stanno acquistando credibilità rispetto alle altre istituzioni. Uniti ripartendo dai territori».

 

Domenico Giannetta, infine, sulla sanità:  «Sviscerando alcuni dati ci troviamo di fronte a un sistema bloccato da molti punti di vista, le cattive scelte fatte negli ultimi anni ma soprattutto nelle ultime settimane. Il governo, invece di allestire quel teatrino di nomine ormai noto, doveva dare fine al commissariamento ma, laddove non ci fossero state le condizioni, di individuare una figura dall’alto profilo che fosse calabrese e che abbia voglia di riscattare la Calabria con il coraggio di fare emergere tutto il marcio che c’è nella sanità».

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