Elezioni Calabria, i candidati Pd-M5s cadono come birilli: è la volta di De Masi, Alecci e Misiti

Letta, nelle ultime ore, avrebbe proposto la candidatura dell’imprenditore icona della lotta antimafia, ipotesi che troverebbe però forti resistenze nel partito. Il deputato Viscomi propone invece il sindaco di Soverato. Contattato anche il deputato pentastellato

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di Pa. Mo.
8 luglio 2021
16:03
De Masi, Alecci e Misiti
De Masi, Alecci e Misiti

La nave del Pd sempre di più alla deriva. Le elezioni regionali per i democrat di largo del Nazareno si stanno rivelando giorno dopo giorno una bancarotta politica e strategica. I nomi dei candidati a presidente cadono come i birilli al bowling. Dopo Nicola Irto, Enzo Ciconte e Maria Antonietta Ventura. Rinuncia alla candidatura alla presidenza della Regione, anche la parlamentare europea pentastellata Laura Ferrara.

Tentativi andati a vuoto anche verso il deputato del M5s Carmelo Massimo Misiti, il quale, secondo alcune indiscrezioni, avrebbe ricevuto la visita di Francesco Boccia per convincerlo alla candidatura ma, a quanto sembra, senza risultato.


Le perplessità tra i parlamentari grillini sono molte, soprattutto riguardo l’alleanza strategica con il Pd. Altrettanto profonde, inoltre, risultano le divisioni del gruppo parlamentare sulla linea da tenere rispetto alle elezioni regionali. Sembrerebbe anche che Enrico Letta nelle ultime ore si sia mosso per acquisire la disponibilità dell’imprenditore Nino De Masi, icona della lotta antimafia nella piana di Reggio Calabria.

L’imprenditore aveva incontrato Giuseppe Conte qualche settimana fa ma la sua candidatura fu superata dalla scelta di puntare su di una donna. A quanto sembra però, De Masi troverebbe resistenze nel Pd, anche perché ritenuto lo sponsor principale della fallimentare candidatura di Pippo Callipo nella passata competizione regionale. Chiesta anche la disponibilità al deputato Pd Antonio Viscomi, il quale, avrebbe declinato l’offerta e, tuttavia, avrebbe proposto la candidatura del giovane sindaco di Soverato Ernesto Alecci per sbloccare la situazione.

Il toto candidato dunque, sembra aver preso la forma della lotteria al ribasso, con l’obiettivo di distruggere ogni ipotesi di alleanza. Una tale strategia porta dritto alla soluzione “Crotone”, ovvero, non presentare nessuna lista, qualcuno sostiene, reale obiettivo del Pd nazionale.

Letta, Boccia e Graziano, infatti, sembrano molto più impegnati a disaggregare piuttosto che aggregare un progetto politico. Sordi alle voci di dissenso che si stanno levando da ampi settori della galassia Pd e della sinistra in generale, a partire dalla voce dell’ex Presidente della giunta regionale Mario Oliverio, il quale sta chiedendo la convocazione degli stati generali della sinistra calabrese per individuare una soluzione condivisa.

Anche la leader delle sardine, Jasmine Cristallo, insieme a tanti altri, stanno denunciando gli errori tattici e strategici del gruppo dirigente nazionale. Eppure Boccia e Graziano tirano dritti per loro strada. “Dum Romae Consulitur, Saguntum Expugnatur!”.

Purtroppo, la storia, drammaticamente, si ripete ancora oggi, di fronte ad una Regione alle prese con una grande sofferenza sociale ed economica storica, aggravata dalle conseguenze della pandemia, a Roma, si discute su alleanze, strategie, assetti politici e ripartizioni di cariche avulse dalla realtà. Prodotto del laboratorio oligarchico targato Pd. E tutto ciò, mentre i fondi del Pnrr destinati alla Calabria e al Sud vengono sottratti e destinati ad altre realtà del Paese.

 

Giornalista
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