Elezioni Calabria, Sapia boccia de Magistris: «Non serve il salvatore della Patria»

Il deputato pentastellato commenta la candidatura a governatore del sindaco di Napoli: «Sa molto di carriera politica»

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di Redazione
20 gennaio 2021
18:49
M5s, Francesco Sapia
M5s, Francesco Sapia

«La candidatura di Luigi de Magistris alla presidenza della Regione Calabria sa molto di carriera politica» ha detto il deputato calabrese del M5s Francesco Sapia all'Adnkronos. «È comunque un pieno diritto dell’ex pm, che manca da 10 anni dalla Calabria e dunque non ne conosce a fondo problemi e risorse, anche umane e sociali. L’attuale sindaco di Napoli, che aveva lasciato per sempre la magistratura nel 2009, ha motivato la sua scelta di presentarsi alla guida della Calabria con una dichiarazione molto centrata sulla sua persona più che sui bisogni e le priorità dei calabresi. Questo non mi sembra un buon biglietto da visita».

 


Soprattutto, aggiunge Sapia, «il futuro presidente della Regione, chiunque sarà, non avrà compiti da procuratore della Repubblica ma dovrà assicurare un’amministrazione, intanto degli uffici, imparziale e capace di utilizzare i fondi disponibili per sostenere il rilancio della sanità, lo sviluppo delle imprese, l’occupazione e lo Stato sociale». «C’è bisogno di una proposta politica aperta e credibile per la Calabria, che riunisca le intelligenze, le energie e le coscienze presenti sul territorio. Non credo che possa servire lo schema, oggi ancora di moda, del singolo, del taumaturgo, del salvatore della Patria», sottolinea.

 

«Non mi convince - aggiunge il deputato M5s - la narrazione propagandistica di de Magistris, fondata sulla sua lotta al sistema che a suo avviso si sarebbe vendicato mandandolo al confino. Se così fosse, egli non avrebbe avuto spazio e posto in politica, che invece ha trovato anche grazie al racconto che ha saputo fare di sé, senza riconoscere gli errori personali, propri di ogni uomo».

 

«In Calabria occorre anzitutto formare il soggetto, che manca. Questo significa che la dirigenza regionale va rivista come primo punto di programma di ogni forza politica che si ritenga innovativa. Vuol dire, poi, che bisogna responsabilizzare la società. Non è più tempo per deleghe in bianco e ciascuno deve fare la sua parte, dare il suo contributo, investire tempo, saperi ed esperienze nel futuro comune. De Magistris si propone come soggetto carismatico, esattamente come Tansi, con cui condivide una semplificazione estrema della realtà, molto utile a produrre consenso e aspettative. La politica è invece impegno, testimonianza, umiltà e partecipazione, cioè tutt’altro rispetto al metodo che dalle prime battute sta mostrando de Magistris».

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