Elezioni, previsioni rispettate: Aldo Alessio è il sindaco di Gioia Tauro

Al ballottaggio l'ex sindaco antimafia ha sconfitto il secondo candidato Raffaele D'Agostino

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di Francesco Altomonte
10 giugno 2019
00:17
Aldo Alessio
Aldo Alessio

Il pronostico è stato rispettato: Aldo Alessio è il nuovo sindaco di Gioia Tauro dopo la vittoria ottenuta al ballottaggio su Raffaele D’Agostino.Terminato lo scrutinio delle schede. Aldo Alessio vince con 58,18% (4975 voti). D'Agostino si ferma al 41,81% (3575 voti).

 


I 20 punti di scarto ottenuti al primo turno, vale a dire oltre 2mila voti di differenza rispetto al suo sfidante, hanno consentito al capitano di lungo corso di avere una solida base su cui fondare la sua vittoria al ballottaggio.

 

Un ampio margine che, però, non gli ha fatto perdere di vista il traguardo finale. La sera del 27 maggio scorso, a scrutinio ancora in corso e ormai certo di accedere al secondo turno, aveva invitato i suoi compagni di viaggio a tenere a bada l’entusiasmo e pensare alla prossima tappa che, infatti, lo ha riportarlo alla guida della città del porto a distanza di 18 anni.

Aldo Alessio, infatti, è già stato sindaco di Gioia Tauro a cavallo tra la fine degli anni ’90 e l’inizio del nuovo millennio. Una sindacatura in “trincea” la sua, conclusa con la scorta per le minacce ricevute dalle cosche cittadine.

Nel 2001 tentò di essere rieletto, ma fu sconfitto da Giorgio Dal Torrione. Stessa sorte toccatagli nel 2015 quando fu battuto da Giuseppe Pedà, sedendo nei due anni di consiliatura tra i banchi delle opposizioni. Alessio è stato uno dei consiglieri che dimettendosi provocò la caduta dell’amministrazione Pedà. Dopo qualche mese, poco prima di andare a votare, il Consiglio comunale fu sciolto per infiltrazioni mafiose, rinviando l’appuntamento con le urne di 24 mesi.

La sua tenacia non è stata scalfita né dal tempo e dalle tante battaglie politiche che ha condotto, né dai balordi che due giorni dopo il primo turno hanno vandalizzato la sua sede politica. Le urne, a differenze delle ultime due tornate elettorali, sono state benevoli decretando il suo ritorno a Palazzo Sant’Ippolito.

Il sogno coltivato da tempo da Aldo Alessio, di ritornare a dare un futuro di speranza a Gioia Tauro, è stato esaudito e esaurita la breve festa, da domani sarà già il momento delle responsabilità e delle scelte impopolari.

Il buco nei conti comunali di 45 milioni di euro non offrirà molti margini di manovra al nuovo primo cittadino. La cura “lacrime e sangue” proposta da Alessio durante tutta la sua campagna elettorale, però, è stata ritenuta dai cittadini l’unica in grado di fare uscire Gioia Tauro da un lungo periodo di difficoltà economiche e evitargli, magari, l’umiliazione di un nuovo scioglimento per mafia.

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