Esiste un’emergenza abitativa in Calabria? A giudicare dalla quantità di cemento che imperversa sul territorio sembrerebbe proprio di no. Secondo infatti il censimento dell’Istat 2023, in Calabria ci sono un milione e 375.504 abitazioni a fronte di un milione e 855.454 abitanti, numero presunto visto che, come è noto, molti residenti vivono qui solo sulla carta. A leggere questi numeri insomma pare che dalle nostre parti non esista una vera e propria emergenza casa.

La realtà però racconta altro. Secondo i dati più recenti, oltre 11.000 famiglie sono in attesa di un alloggio di edilizia residenziale pubblica (Erp), con un’incidenza di 13,8 domande ogni 1.000 nuclei familiari, una delle più alte in Italia. È evidente quindi che ci sia un corto circuito che andrebbe gestito da un lato moltissimi vani disabitati, dall’altro tante famiglie che aspettano un tetto.

Sulla questione nei giorni scorsi è intervenuto il capogruppo regionale del M5s, Davide Tavernise, che insieme ai colleghi Domenico Bevacqua (Pd) e Antonio Lo Schiavo (Misto) ha presentato una doppia interrogazione alla Giunta per sapere le strategie messe in atto dalla Giunta regionale sul problema e soprattutto notizie sul fondo per la morosità incolpevole, un fondo che dovrebbe aiutare i tanti che non riescono proprio a pagare l’affitto.

Le risposte ottenute sono molto interessanti e certificano una cosa evidente: la Regione ha sia i fondi sia una strategia per affrontare l’emergenza solo che finora non è riuscita a metterla a terra. Abbiamo infatti un tesoretto complessivo di 202 milioni di euro, mica bruscolini: 97 milioni dal Pnrr, 14 milioni dal Piano Nazionale di Edilizia Abitativa, oltre 80 milioni dai fondi Fesr-Fse e altri 11 dai fondi Fsc.

Il nocciolo duro di questi investimenti sono i 97 milioni rivenienti dal fondo complementare del Pnrr che dovrebbero essere utilizzati per 901 alloggi da acquistare o riutilizzare. Per questo la Regione ha chiesto a Comuni e Aterp di individuare alloggi vuoti per acquisto o fitto visto che di certo in Calabria non c’è un gran bisogno di edificare ulteriormente, ma bisognerebbe soprattutto riqualificare. Su questo fronte la Regione dice che tutto sta andando avanti secondo i tempi previsti, lo ha certificato anche il Ministero, e le operazioni si dovrebbero concludere entro il 2026.

Gli 80 milioni, invece, sono destinati soprattutto per risolvere l’emergenza del campo rom di Scordovillo. Per la bonifica dell’area, quindi, e la costruzioni di 100 nuovi alloggi dove trasferire le famiglie. Infine gli ultimi 25 milioni dovrebbero essere destinati a finire la realizzazione di 125 alloggi ancora incompiuti e la riqualificazione di 490 alloggi che mostrano evidenti segni dell’età. Ma anche qui siamo ancora alle calende greche. L’Aterp ha terminato la progettazione di 11 dei 14 interventi previsti e si sta procedendo alla definizione burocratica dell’iter. Tempi previsti all’incirca tre anni, sempre se non ci sono contrattempi.

Certo si tratta di una goccia nell’oceano vista l’emergenza abitativa in Calabria, ma considerando soprattutto le difficoltà dell’Aterp a realizzare nuove costruzioni la strada non può essere che quella di riqualificare gli alloggi esistenti e assegnarli alle famiglie.

Il punto è che stiamo parlando ancora di progetti. «La Regione Calabria continua a fare promesse che non riesce – o non vuole – mantenere. I dati ufficiali parlano chiaro: milioni di euro sono disponibili per l’edilizia residenziale pubblica, eppure nei territori non si vedono né nuovi alloggi né interventi concreti per chi è in difficoltà. I Comuni sono abbandonati a se stessi, mentre i cittadini aspettano risposte che non arrivano. Anche sul fronte del diritto alla casa, il quadro è disarmante. La Regione annuncia centinaia di alloggi entro il 2026, ma intanto i cittadini restano senza casa, le graduatorie non si aggiornano e gli alloggi esistenti cadono a pezzi», scrive il capogruppo M5S alla Regione, Davide Tavernise.

«Al caos progettuale si aggiunge l’assenza totale di sostegno economico per chi è in difficoltà. La Regione Calabria, a differenza di altre, non ha previsto un fondo regionale per il Bonus Affitti. Manca persino l’anticipo dei fondi statali per il contrasto alla morosità incolpevole, bloccati in attesa di un decreto ministeriale. E in tutto questo, migliaia di famiglie calabresi vivono nell’incertezza, senza alcuna garanzia sulla propria abitazione», conclude il grillino. C’è da dire che nella risposta all’interrogazione l’assessore ai Lavori Pubblici e alle Infrastrutture, Maria Stefania Caracciolo scrive che non si registrano particolari ritardi nell’emanazione del decreto ministeriale che sta compiendo tutti i passaggi burocratici necessari. Ma i tempi della burocrazia non sono certo quelli della gente.