Europee: Oliverio voleva Lucano, rifiuta di candidare la Robbe e subisce Iacucci

Il gruppo del governatore si accontenta di Lucia Nucera a Reggio. Zingaretti indispettito per l'atteggiamento del presidente che ha rifiutato di far correre i suoi assessori, dopo aver proposto invano il sindaco di Riace. La direzione ha approvato anche il commissariamento del Partito democratico calabrese che potrebbe durare più a lungo del previsto

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di Riccardo Tripepi
11 aprile 2019
21:00
Mario Oliverio e Nicola Zingaretti
Mario Oliverio e Nicola Zingaretti

Anche le candidature europee per il Pd calabrese sembrano destinate a lasciare strascichi. Dopo il rifiuto di Marco Minniti alla proposta di essere capolista per la circoscrizione Sud, la Calabria è andata in difficoltà sui nomi. Anche Maria Saladino, candidata alle ultime europee, ha rifiutato la proposta fatta da Maurizio Martina. Il commissario Stefano Graziano e anche i referenti del segretario nazionale Nicola Zingaretti hanno, dunque, chiesto i nomi ai big, a partire dal governatore Mario Oliverio. Il quale, in un primo tempo, aveva anche pensato a una candidatura in prima persona per provare a riabilitarsi e dimostrare il proprio peso elettorale. Poi aveva buttato nella mischia il nome di Mimmo Lucano che è stato scartato.

 


Da Roma era arrivata, inoltre, la richiesta di un assessore regionale con un’indicazione sulla responsabile del welfare Angela Robbe. In questo caso è arrivato il niet di Oliverio.

Per sbloccare la situazione è intervenuta una mediazione che ha visto protagonisti Carlo Guccione e Mimmo Bevacqua e ha portato all’indicazione del presidente della Provincia di Cosenza Franco Iacucci. Nome che era stato, almeno inizialmente, non condiviso da Mario Oliverio e Enza Bruno Bossio.

Il gruppo che si riconosce nel governatore ha invece segnato un punto a Reggio con l’indicazione dell’assessore alle Politiche sociali del Comune Lucia Nucera, in quota Sebi Romeo, e con l’approvazione del sindaco Giuseppe Falcomatà che potrebbe approfittare dell’occasione per mettere mano alla sua giunta.

 

Rimane, però, il dato di un partito calabrese ancora fuori controllo e animato da lotte intestine fortissime in vista del prossimo congresso regionale. Così come rimane la perplessità dei big romani che hanno lavorato alle liste davanti all’atteggiamento del presidente della giunta. Lo stesso Nicola Zingaretti avrebbe notato e fatto notare ai suoi la diversità  del comportamento del presidente della Campania Vincenzo De Luca che ha immediatamente fornito i nomi per le liste indicando anche un suo assessore come Franco Roberti.

Altro dato interessante per il futuro del partito calabrese è che la direzione nazionale, che ha ratificato le candidature per le elezioni europee, ha anche approvato il commissariamento della Regione Calabria che potrebbe non durare così poco come qualcuno pensa.

Riccardo Tripepi

Giornalista
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