Lsu e Lpu, i sindacati: «Governo distrugge il lavoro che c'è già»

Incontro promosso da Cgil, Cisl e Uil per discutere con la delegazione parlamentare calabrese sulla legge di bilancio, ma si è presentato solo Magorno (Pd). Sul tavolo anche il sistema portuale: «No allo scorporo degli scali di Reggio e Villa»

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di T. B.
3 dicembre 2018
21:47

Una protesta nella capitale, da tenere in tempi brevi, brevissimi. L’hanno annunciata i segretari generali regionali della Cgil Angelo Sposato, della Cisl, Tonino Russo, e della Uil, Santo Biondo, nel corso di una conferenza stampa a Lamezia Terme che ha fatto il punto su tutte le vertenze di lavoro al momento pendenti.
Nell’incontro, era stato annunciato, si sarebbe dovuto anche avviare un confronto con i parlamentari calabresi in merito alle scelte del governo nazionale per la regione in sede di approvazione della legge di bilancio, ma l’unico a presentarsi all’appuntamento è stato il senatore democrat Ernesto Magorno.

 


«Un’assenza ingiustificata dei parlamentari, emblematica della scarsa attenzione della politica verso i drammi di questo territorio», è stato il commento di Russo, mentre Sposato ha puntato il dito contro i pentastellati «perché ormai non è più tempo di slogan ma di fatti concreti».
I sindacati hanno espresso grande preoccupazione per il futuro dei circa 4500 precari ex Lsu-Lpu alla luce anche delle notizie negative che arrivano dalla discussione sulla manovra del governo in commissione Bilancio della Camera e della probabile bocciatura di alcuni emendamenti dell’opposizione che consentivano la prosecuzione del percorso di stabilizzazione dei lavoratori calabresi.

 

«Il rischio di un grave arretramento su questo tema – ha spiegato Sposato – é molto alto: non arrivando risposte in Calabria, andremo a chiederle e prenderle a Roma. Su questa importante partita chiediamo poi l’apporto sia della Regione Calabria che dei Comuni calabresi».
«Gli ex Lsu-Lpu calabresi da 20 anni stanno lavorando per il governo in nero – ha ricordato Russo - dopo 17 anni siamo riusciti a far avere loro un vero contratto di lavoro con i Comuni e altri enti pubblici con l’impegno per una loro stabilizzazione entro tre anni, ma in queste ore il loro futuro sta andando in fumo. C’è un problema di mancanza di volontà politica, se è vero che si propone un reddito di cittadinanza ma si vuole distruggere il lavoro che c’è».

 

«Confidiamo – ha aggiunto  il segretario generale della Uil Biondo– nella possibilità di trovare una convergenza massima da parte della Regione e dei sindaci, e confidiamo in un ripensamento della deputazione parlamentare».
Domani mattina inoltre le tre confederazioni riuniranno l’attivo unitario per ratificare la decisione. Attivo a cui è stato invitato anche il governatore Oliverio.
Cgil, Cisl e Uil inoltre discusso anche del tema sviluppo dell’area portuale di Gioia Tauro. In particolare, Sposato ha manifestato contrarietà allo scorporo dei porti di Reggio Calabria e Villa San Giovanni dall’Autorità portuale di Gioia Tauro. Uno scorporo che secondo il leader «rischia di vanificare anche il grande investimento legato alla Zes, sulla quale chiediamo certezze al governo nazionale», mentre Biondo si è detto «sbalordito del fatto che pochi giorni fa il presidente del Consiglio dei ministri è sceso in Calabria ma non ha voluto incontrare la società calabrese e non ha affrontato le emergenze di questo territorio, tra cui il porto di Gioia Tauro e la Zes, della quale oggi non si sa piu’ nulla».

Giornalista
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