Falcomatà rispolvera il Decreto Reggio

60 milioni di euro, racimolati intercettando fondi morti o inutilizzati delle opere del Decreto Reggio saranno "rimodulati", cioè destinati ad altro uso. Lo ha annunciato oggi in conferenza stampa il sindaco di Reggio Giuseppe Falcomatà che ha parlato di 'progetto integrato' per la città dello Stretto
di Francesco Creazzo
22 giugno 2016
10:27

Sono passati 27 anni da quando il decreto Reggio, varato dal governo De Mita, fece arrivare 290 milioni di euro in riva allo Stretto. L'amministrazione Falcomatà decide oggi di rispolverare e “rimodulare” tutti quei fondi morti o inutilizzati che si sono accumulati negli anni. La cifra che il sindaco e il suo staff hanno “raggranellato”, strappandola ad opere ferme e a progetti in stand by è impressionante: 60 milioni di euro.

 


Nel progetto del governo cittadino andranno utilizzati innanzitutto per il rifacimento della rete stradale: 30 milioni serviranno a ripristinare una buona viabilità nelle principali arterie reggine. I restanti 30 milioni saranno dedicati alla realizzazione di nuove opere, come il molo pescatori lungo il futuro parco lineare Sud, ma anche alla conservazione dei beni culturali: nell'ex monastero della Visitazione dovrebbe sorgere il museo cittadino con pinacoteca e Villa Guarna sarà acquistata e riqualificata dal Comune.

 

“Alla base – ha commentato il primo cittadino - c'è un'idea di città che non è scollegata tra quartiere e quartiere ma che punta all'integrazione dei territori. Puntiamo a realizzare innanzitutto un vivere civile che consenta poi di lanciarsi verso progetti più importanti”.

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