Comune Catanzaro

Fiorita come Bearzot ha trovato il suo Pablito: Bosco al Consiglio comunale, Palaia come Piano B

Il sindaco lavora a questa ipotesi e solo se fosse costretto ad affidare il ruolo a una donna potrebbe ricorrere all'altra soluzione che ha in serbo. Si rasserena il clima con il Pd ma è alta l’attenzione sulla gestione dei settori chiave

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di Danilo Colacino
11 luglio 2022
15:14
Nicola Fiorita
Nicola Fiorita

Nicola Fiorita sembra imitare il mitico Enzo Bearzot di 40 anni fa. Quando in primavera e successivamente nell’estate del 1982, prima in vista e poi a caccia della Coppa del Mondo in Spagna, non solo convocò e schierò titolare inamovibile il fido Paolo Rossi (reduce da una lunga inattività per un’ingiusta squalifica dovuta allo scandalo calcio-scommesse e per la verità passato dall’essere il bersaglio della stampa sportiva per scarso rendimento all’esaltazione a furor di popolo con il simpatico nomignolo di Pablito a suon di gol), quanto tenne fuori l’allora capocannoniere della serie A Roberto Pruzzo e il talentuoso Evaristo Beccalossi proprio affinché non mettessero pressione al suo pupillo, inizialmente sceso in campo con le “ruote sgonfie”. Stessa strategia di Fiorita non tanto relativamente alla definizione della Giunta, che sì sta pure costruendo a sua immagine e somiglianza ma sempre attraverso la mediazione di partiti e forze da cui è stato sostenuto, quanto con l’assegnazione di fatto della presidenza del consiglio comunale.

La presidenza del Consiglio comunale

È come ovvio una postazione chiave in cui, a Pd & company, il primo cittadino ha già comunicato che piazzerà un fedelissimo. Primo nome in testa, manco a dirlo, Gianmichele Bosco. Che ha un unico ostacolo: la “quota rosa” da garantire. Fiorita, a riguardo, è tra l’altro stato chiaro nelle riunioni di… famiglia: se si riuscirà a nominare una donna vicesindaco, bene, altrimenti si assegnerà comunque un posto al sole a un’esponente del gentil sesso. La presidenza del civico consesso, appunto. Che in questo caso sarebbe appannaggio di Daniela Palaia, a scapito del collega. La sensazione, però, è che, sia di estrazione Democrat o meno, alla fine la numero due dell’Amministrazione sarà proprio una donna con il conseguente disco verde a un Bosco sempre più in trepidante attesa.


Giunta? Tutto come previsto

Poco da dire invece sull’Esecutivo, che come premesso dovrebbe risentire dell’esclusione di M5s e Psi con dentro viceversa i nomi - segnalati con largo anticipo - di Antonio Borelli (in quota Talerico), Donatella Monteverdi (per Cambiavento inteso come movimento), Nino Cosentino (ex presidente della Lega Dilettanti regionale prima e nazionale dopo per quasi tre decenni vissuti da dirigente di altissimo livello che però almeno in passato era dato molto vicino al centrodestra e a Sergio Abramo in particolare anche in virtù della collaborazione istituzionale per l’edificazione della “Piccola Coverciano” del quartiere Sala) e Raffaele Scalise (tecnico di spessore che Filippo Mancuso ha smentito di aver segnalato al neosindaco).

Cambiamento da attuare dopo averlo sbandierato

Sempre riguardo all’assessore ai Lavori Pubblici va spiegato come, al di là di chi lo abbia proposto, bisognerà conoscerne e capirne presto la complessiva pianificazione. Considerato che sul macrosettore di cui si parla, accorpando anche l’Urbanistica, si vocifera di pratiche molto delicate come ad esempio quelle inerenti a future importanti e appetite lottizzazioni nella zona di Lido, e del porto soprattutto, su cui si misurerà il vero cambiamento di… filosofia (e di passo, soprattutto) dell’Amministrazione Fiorita. Che non può certo essersi fermata agli slogan declamati in campagna elettorale. Sarebbe infatti deludente (eufemismo!) constatare che ha appena avuto origine una consiliatura dominata dal ricatto reciproco di andare a casa con polemiche e stracci pronti a volare ogni qualvolta qualcuno non otterrà quanto pretende. Mentre, nel frattempo, tutto proseguirà invece sulla falsariga del passato e dunque non all’insegna del reale mutamento di fronte bensì, al contrario, dell’inciucio e della mediazione a oltranza.

Fiorita-Pd, si profila patto alla luce del sole

Non sarà un accorduni, il patto in via di sottoscrizione tra Fiorita e il Pd con il primo che parrebbe aver trovato la mediazione con Ernesto Alecci, Giusi Iemma e Fabio Celia, i quali hanno ripreso a fare squadra e dialogare alla ricerca di un obiettivo comune. Tant’è vero che Celia, a prescindere dalla collocazione nella squadra fiorotiana personale o di un elemento a lui gradito, ha messo sul tavolo i nomi di due avvocati a lui molto cari per le Partecipate. Si tratta di due professionisti assai noti in città, vale a dire Eugenio Felice Perrone (per lui si ipotizza l’Amc) e Chiara D’Amato (che potrebbe finire al Comalca).

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