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Roma - Forza Italia continua a chiudere le porte ai centristi. Insomma, i voti di Udc e Nuovo Centrodestra che un tempo venivano ritenuti indispensabili, improvvisamente sembrano non far più gola a nessuno.
Anche nella giornata di ieri, inutilmente Gaetano Quagliariello e Lorenzo Cesa hanno provato ad incontrare i vertici azzurri. Ma ancora una volta, gli uffici di Altero Matteoli e Denis Verdini sono rimasti fuori dalla loro portata. Il dialogo su quel fronte sembra inesistente.
Il rischio che Udc ed Ncd possano trovarsi isolati in Calabria da qui a qualche ora è a questo punto notevole. La sinistra non li vuole - un eventuale accordo prevederebbe comunque che non vengano ricandidati quanti abbiano avuto un ruolo di primo piano nel quinquennio che volge al termine, a cominciare da trematerra e gentile – ed anche la destra li respinge. Berlusconi è da tempo impegnato ad isolare la compagine di Alfano.
Se dovessero decidere di correre da sole, ad entrambe le sigle servirebbe superare la soglia di sbarramento dell’otto per cento. Questo prevede lo statuto per le forze estranee alle coalizioni. E dell’argomento discuteranno nelle prossime ore gli uomini dello scudocrociato a Lamezia Terme.
Quanto ai Gentile, se l’ex cavaliere dovesse insistere sulla linea dura e il Pd romano come pare non riuscisse a convincere Oliverio e soci ad inglobarli, per la prima volta si troverebbero dopo qualche decennio a rischio emarginazione. Un obiettivo che perseguono convinti i sostenitori dell’ex governatore Giuseppe Scopelliti già accasati con Wanda Ferro. (tf)