Fusione Cosenza-Rende, così Occhiuto va a caccia del terzo mandato

Prende quota il dibattito sulla città unica. Il consigliere regionale Caputo è già al lavoro sulla legge che potrebbe avviare l'iter. Ma per concluderlo entro le prossime amministrative bisogna forzare i tempi 

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di Salvatore Bruno
18 giugno 2020
14:30

La pazza idea di Mario Occhiuto è quella di spingere sull’acceleratore per arrivare alla costituzione del comune unico dell’area urbana e proporsi di guidarla come sindaco, superando così il problema del terzo mandato.

In cerca di sponde 

Il suo portatore di interessi tra i banchi di Palazzo Campanella è Pierluigi Caputo. Presidente del consiglio comunale di Cosenza e neo eletto consigliere regionale, si sta prodigando per redigere la relativa proposta di legge e dare così il via all’iter burocratico delle procedure, cercando sponde tra i colleghi di maggioranza e di opposizione.


Sepolta la metrotramvia

La spinta è arrivata anche dal recente incontro, organizzato nel municipio di Rende, tra lo stesso Occhiuto e Marcello Manna, durante il quale si è concordato l’avvio di un non meglio specificato servizio di collegamento tra i territori dei due comuni, attraverso l’impiego di bus elettrici, buttando di fatto a mare la metro di cui si sono perse le tracce.

Pronti per la fusione

Nel comunicato stampa diffuso al termine del colloquio, è stato poi dato un segnale mediatico della volontà di entrambi i sindaci, di accorciare i tempi per la costituzione della nuova e più ampia municipalità. E se vi fosse la volontà politica, ci sarebbero in teoria anche i tempi per giungere alla fusione entro il voto amministrativo della prossima primavera.

Cosa prevede la legge

Le norme prevedono un atto di impulso da parte dei due consigli comunali, l’approvazione di una proposta di legge regionale, accompagnata da uno studio di fattibilità, e la conseguente convocazione del referendum consultivo. L’eventuale esito positivo delle urne porterebbe all’estinzione di Cosenza e Rende e alla contestuale nascita del comune unico, retto da un commissario fino alla prima tornata elettorale utile. All’iniziativa potrebbe accodarsi anche il comune di Castrolibero

Consensi con riserva

L'inedita confluenza del Crati con il Campagnano raccoglie consensi bipartisan, con qualche distinguo. La fusione è un pallino del capo dell’opposizione a Palazzo dei Bruzi, Carlo Guccione, ed è vista in chiave positiva anche da Sandro Principe che però avverte: «Il progetto della città unica è una cosa seria e l’unione istituzionale deve rappresentare non il punto di partenza ma il naturale approdo di un processo di integrazione reale sul piano dei servizi e delle infrastrutture. Perché i matrimoni durano se preceduti da fidanzamenti lunghi».

Giornalista
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