I sindaci del Cosentino scrivono a Spirlì: «Votare a febbraio è da irresponsabili»

Documento sottoscritto da undici primi cittadini della provincia: «Impossibile andare alle urne in piena pandemia. Altissimo il rischio di un'astensione di massa»

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di Salvatore Bruno
21 dicembre 2020
08:03

Nella diatriba sulla data delle elezioni regionali, attualmente fissata al 14 febbraio, si inseriscono alcuni sindaci della provincia di Cosenza, promotori di un documento nel quale si rivolgono al presidente facente funzioni della Regione, Nino Spirlì, affinché posticipi l'appuntamento con il voto.

Chi sono i primi firmatari

«Ritenere di poter avviare una campagna elettorale tra venti giorni è oltremodo fuori da ogni logica e rispetto. Tra venti giorni, volendo essere realisti, saremo ancora in piena pandemia» scrivono tra l’altro i sottoscrittori dell’appello. Sono undici i primi firmatari: Pino Capalbo di Acri, Francesco Lo Giudice di Bisignano, Domenico Lo Polito di Castrovillari, Nuccio Martire di Casali del Manco, Salvatore Monaco di Spezzano Sila, Lucia Nicoletti di Rogliano, Agostino Chiarello di Campana, Simona Colotta di Oriolo, Franco Cesare Mangone di Calopezzati, Lucia Papaianni di Paterno Calabro, Umberto Federico di Luzzi.


Impossibile andare alle urne

«L’elezione per il rinnovo dei consigli comunali ha già subito un rinvio dal 5 al 18 aprile 2021 e non viene escluso un'ulteriore proroga – si legge nella nota - In questi ultimi mesi abbiamo chiesto agli esercizi commerciali e ai cittadini in generale, grandi sacrifici di natura economica e di privazione della libertà personale. In queste ore stiamo chiedendo, ancora alle famiglie, di evitare ricongiungimenti familiari per evitare lo scatenarsi di focolai per potrebbero far oscillare verso l’alto la curva dei contagi. Riteniamo quindi che sia da da irresponsabili non voler rinviare la data delle elezioni».

Campagna elettorale falsata

«Noi sindaci stiamo lavorando senza sosta per garantire ai nostri cittadini i servizi nella massima sicurezza – affermano ancora i sindaci - Il commissario Arcuri proprio in queste ore non sta nascondendo tutta la sua preoccupazione per un’eventuale terza ondata che potrebbe colpire il paese tra gennaio e febbraio. In pratica si andrà al voto senza la possibilità di fare campagna elettorale, senza ascoltare i calabresi, senza la loro partecipazione e senza dare a tutti la certezza di essere stati vaccinati».

Rischio astensione di massa

«I cittadini oggi sono ancora molto preoccupati per il virus e per la crisi economica che la pandemia ha causato. Davvero vogliamo portare i calabresi ad astenersi dal voto? Perché questo – insistono i sottoscrittori del documento - è l’unico risultato che otterremo se continueremo a percorrere questa via. Ci chiediamo: a chi gioverà tutto questo? A chi, oltre che a coloro che hanno la capacità di mettere in campo un voto organizzato e controllato? Chi ha paura dei calabresi? Votare il 14 febbraio è qualcosa che somiglia ad un imbroglio, qualcosa che vuole impedire ai calabresi di partecipare ad una così importante tornata elettorale. Senza informazione, senza iniziative politiche, senza programmi: una conta solo per assicurarsi poltrone».

Spirlì ci ripensi

«Le chiediamo sinceramente di ripensarci – concludono rivolgendosi a Spirlì - e rinviare la data delle elezioni a quando sarà possibile, per tutelare la salute dei calabresi e rispettare il diritto di tutti a partecipare alla scelta di quello che sarà il nuovo presidente della regione».

Giornalista
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