Il centrosinistra senza accordo ma per Melicchio (M5s) «si può fare». E Davi: «Tansi non ama riti di partito»

VIDEO | Il deputato cinque stelle convinto che una soluzione si possa trovare se c'è la voglia, il massmediologo sostiene che il leader di Tesoro Calabria è allergico alle liturgie politiche. Oggi nella puntata di Prima della notizia

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di Redazione
18 dicembre 2020
15:55

Durante la puntata di Prima della notizia, condotto da Pasquale Motta, si è discusso di politica e soprattutto di politici. Cosa è successo all’ormai noto Tavolo di discussione tra Pd e le altre forze politiche? Ha risposto Alessandro Melicchio, parlamentare pentastellato, che ha partecipato all’incontro. Ospite anche il massmediologo Klaus Davi, conoscitore e protagonista delle vicende calabresi.

 


Melicchio: «Graziano sapeva tutto sull’invito a Tansi»

«Graziano sapeva tutto sul mio invito – afferma il pentastellato -  e non ha fatto alcun cenno di contrarietà. Quello che ho visto ieri sera è veramente inaccettabile. Purtroppo la maturità nel mediare, che ha acquisito il M5s in questa situazione, non è stata compresa dalle altre parti politiche. Io ho fatto, in prima persona, il mediatore per portare a quel tavolo Carlo Tansi. L’ho fatto a nome de mio partito il M5s e su richiesta di diverse altre forze politiche, non del Pd, perché noi crediamo in un progetto politico alternativo al centrodestra che sia capace di ribaltare le sorti della Regione Calabria».

 

«Ci sono colpe da ambedue le parti – continua il coordinatore M5s -, per i fatti accaduti alla riunione ieri sera. Posso però affermare che il M5s sarà, nelle prossime elezioni regionale, dove troverà un rinnovamento capace di rovesciare in positivo le sorti della Calabria. A quel tavolo vanno difesi i calabresi, non il proprio partito».

 

Sui presunti brogli di Reggio Calabria: «Noi ci siamo sempre espressi in maniera forte nei confronti sulle vicende giudiziarie dei politici. Però sono due cose separate politica e giustizia. Perché giudiziariamente ne risponde chi è indagato ma politicamente ne risponde il partito. Le forze politiche sono quelle che devono garantire la candidabilità dei propri componenti. Se si prende come esempio negativo ciò che è appena accaduto in Calabria e quindi si va verso un vero rinnovamento, oppure il Movimento 5 stelle non ci sta. Non vogliamo avere nulla a che fare con la solita brodaglia».

«C’è sempre tempo per rimediare, fino all’ultimo momento c’è la possibilità di riuscire a fare un fronte comune, altrimenti ognuno per la propria strada».

 

Davi: «Il Pd in questa fase storica è un’ameba»

«Il Partito democratico è in una fase confusa – sostiene il massmediologo -, paradossalmente i pentastellati sono vivono un momento di tranquillità. Il fatto è che non esiste un vero Pd regionale, esistono i gruppi provinciali, non esiste una visione unitaria. Se inviti Tansi e lo accogli così è chiaro che non lo metti sicuramente a suo agio. Io credo che alla fina andrà da solo, anche perché conoscendolo, perché non è fatto per convivere con queste ritualità. Bisogna dare un segnale di svolta, anche il centrodestra deve ragionare su questo».

 

«Il M5s e i movimenti civici hanno dimostrato che il voto d’opinione in Calabria esiste. Se si devono riproporre sempre gli stessi personaggi non si può andare avanti. Basta! Il Pd in Calabria, in questa fase storica, è un’ameba! C’è una parte che ha voglia di rinnovamento, l’altra è il solito ‘ancien regime’».

 

«Considerando che sono stati taroccati circa 40 seggi – afferma Klaus Davi sui presunti brogli di Reggio Calabria -. Voglio vedere quale istituzione, a tutti i livelli, può sostenere la validità questo voto. Non si può accettare, soprattutto nella nostra regione, che ci sia un’elezione dove sono stati nominati almeno 40 presidenti di seggio n maniera opaca».

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