In aula

Il Consiglio regionale istituisce il Garante per le persone disabili, proposta di legge passa all’unanimità

Sui diversi punti l’opposizione ha contestato il fatto che le risorse vengono spostate per l’incapacità di spesa dimostrata negli anni dalla Regione

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di Claudio Labate
29 luglio 2022
20:27

Passa all’unanimità la proposta di legge che istituisce la figura del Garante dei diritti delle persone con disabilità, sottoscritta dai consiglieri Laghi, Arruzzolo, Neri, Crinò, De Nisi, Graziano, Loizzo, Bevacqua, Bruni, Lo Schiavo, Tavernise, De Francesco, Alecci, Fedele, Cirillo, Raso. Un consenso ampio per la proposta che è stata illustrata dal capogruppo de Magistris presidente che ha parlato di «elemento di sviluppo sociale» e di prima tappa verso un processo più ampio di inclusione.

L’approvazione arriva dopo il disco verde dato a maggioranza alle tante variazioni tra cui diverse prese d’atto e approvazioni di modifiche ai Piani finanziati: dal Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca, alla rimodulazione nell’ambito del Piano di azione e coesione della scheda d’intervento relativa ad “Interventi di bonifica dei siti inquinati, messa in sicurezza e ripristino ambientale discariche e aree degradate, siti di stoccaggio”; dalla presa d’atto nell’ambito del Piano sviluppo e coesione delle determinazioni del Comitato di sorveglianza per la variazione del Piano finanziario della sezione ordinaria, alla rimodulazione della scheda relativa alle politiche attive del lavoro del Pac 2007/2013.


Sui diversi punti l’opposizione ha contestato il fatto che le risorse vengono spostate per l’incapacità di spesa dimostrata negli anni dalla Regione. Ma ancor di più viene contestato l’asse di provenienza delle risorse che vengono ricollocate su Assi diversi da quelli originari, che sono quelli dell’inclusione e della Formazione.

«Nella Regione Calabria sono evidenti e persistenti da tempo varie criticità – ha detto Laghi - che vanno dalla insufficiente assistenza alle persone disabili, alla presenza di barriere architettoniche, all’inadeguatezza del sistema di trasporto, alla carenza di servizi di supporto. Da quanto premesso, risulta necessaria ed urgente l’istituzione, al pari di altre regioni italiane, della figura del Garante dei diritti delle persone con disabilità. Ed anzi, innovando rispetto al panorama nazionale, la proposta inserisce la previsione della Rete regionale per la tutela della disabilità, che rappresenta una importante forma di collaborazione tra le parti istituzionali interessate alla tutela del disabile».

Il Garante dei diritti delle persone con disabilità è una figura super partes, svolge e promuove l’affermazione del pieno rispetto della dignità umana e dei diritti di libertà e di autonomia dei soggetti interessati, favorendone la piena integrazione nella famiglia, nella scuola, nel lavoro e nella società e ponendo in essere azioni di contrasto ai fenomeni discriminatori. Collabora, inoltre, con Enti locali e istituzioni scolastiche per agevolare la conoscenza della normativa in materia, dei relativi strumenti di tutela.

«Il Garante – chiarisce ancora Laghi - ha pertanto il ruolo di mediatore istituzionale tra i disabili e l’amministrazione, senza mai sostituirsi ad essa, vigilando sull’applicazione delle leggi e sollecitando interventi, oltre che segnalando disfunzioni, irregolarità, scorrettezze e prassi amministrative anomale, ma anche promuovendo iniziative a carattere informativo e culturale»

Nella legge è previsto anche che il Garante regionale dei diritti delle persone con disabilità ed il Garante per l'infanzia e l'adolescenza collaborino nelle situazioni di comune interesse, coordinando la propria attività nell'ambito delle rispettive competenze. Il Garante assicura sul territorio regionale la piena attuazione dei diritti e degli interessi individuali e collettivi delle persone con disabilità residenti, domiciliati anche temporaneamente, o aventi stabile dimora sul territorio regionale calabrese.

A corroborare l’entusiasmo di Laghi per la proposta di legge, anche Luciana De Francesco (FdI), presidente della Prima Commissione consiliare che ha esaminato la proposta, che nasce - ha detto - da situazioni estremamente complessi, assicurando al contempo che «attraverso il nostro impegno si potrà ampliare la cultura dell’inclusione». Anche Valeria Fedele (FI) ha sottolinea come l’approvazione della proposta di legge si inserisca in un contesto più ampio di intervento regionale diretto all’inclusione sociale e come rappresenti plasticamente il frutto di una sintesi politica positiva.

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