Fondi perduti

Il gruppo Pd: «Occhiuto spieghi dove sono finiti i 104 mln destinati dall’Ue agli acquedotti calabresi»

La componente Dem del Consiglio regionale incalza il governatore dopo la notizia circolata in questi giorni della perdita di fondi europei, messi a disposizione col “React Eu” e relativi al comparto idrico

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di Claudio Labate
12 luglio 2022
21:22

«Non si perda ulteriore tempo e il governatore venga in aula a riferire sulla situazione attuale, chiarendo i motivi per i quali siano stati persi 104 milioni di fondi europei, una cifra enorme per la nostra Regione, e quali iniziative la giunta abbia intenzione di mettere in campo per rimediare e quale sia il programma per la futura gestione dell’acqua in Calabria».

Il gruppo consiliare del Partito democratico incalza il presidente Roberto Occhiuto dopo la notizia circolata in questi giorni della perdita dei 104 milioni di fondi europei, messi a disposizione col “React Eu” e relativi al comparto idrico.


In realtà può dirsi che non si tratta di una vera e propria novità visto che questi fondi erano stati messi in pericolo già sul finire dello scorso anno con la mancata costituzione di Acque pubbliche della Calabria. Allora per una serie di pasticci i documenti non furono accettati e la cosa costrinse il presidente Occhiuto a virare verso la creazione della Multiutility rifiuti e risorse idriche approvata nella seconda metà di aprile. A seguire poi, la pubblicizzazione di Sorical che lascia però intatto il pegno dei soci privati e quindi un “buco” da 70 milioni che va comunque coperto in qualche modo, e uno stato di liquidazione non ancora revocato.

Per quanto riguarda i fondi del Pnrr, ad oggi, sono 119 le proposte di interventi ricevute dal Ministero e selezionate con il bando chiuso lo scorso 31 maggio, per aumentare l’efficienza delle reti idriche, ridurre le perdite d’acqua e digitalizzare e migliorare il monitoraggio delle reti. Un secondo bando di 270 milioni di euro si chiuderà invece nel secondo semestre dell’anno. Insomma per accedervi, il prossimo ottobre, il nuovo soggetto gestore delle risorse idriche calabresi dev’essere bello e fatto. La situazione appena descritta e la pausa estiva non lasciano dormire sonni tranquilli al presidente Occhiuto che ha puntato forte su questa rivoluzione.

Il Pd: «Avevamo ragione noi»

«Da diversi mesi come Pd, a tutti i livelli, stiamo chiedendo al governo regionale un confronto sulla spesa dei fondi europei, in arrivo con il Pnrr e gli altri strumenti messi in campo dalla Comunità europea, senza ottenere risposta. E sono mesi che esprimiamo forte preoccupazione per il rischio che la Calabria possa perdere le risorse a sua disposizione, sciupando anche l’ultima possibilità che ha per fronteggiare la crisi economica in atto. Adesso, se le notizie diffuse dovessero essere confermate, dimostrano che avevamo ragione».

Mimmo Bevacqua, Ernesto Alecci, Franco Iacucci, Nicola Irto e Raffaele Mammoliti ricordano che proprio sulla gestione dell’acqua in Calabria, qualche mese fa, «abbiamo dovuto assistere all’ennesimo atto di imperio, compiuto in fretta e in furia dalla giunta regionale, che ha creato una multiutility regionale che sostituisce Sorical, prendendo su di sé anche il compito della gestione dei rifiuti. Una decisione che Occhiuto ha definito “storica” per la Calabria, ma che di storico al momento non ha prodotto proprio nulla. Anzi ha dimostrato soltanto che la giunta procede con l’approvazione di leggi assai importanti senza confronto con le parti sociali, senza le adeguate discussioni nelle Commissioni e trasformando il Consiglio regionale in un’Aula priva di ogni potere di controllo e confronto».

Il Pd ha anche ammonito sui rischi di un’operazione del genere, a partire dalla fine che avrebbe fatto l’enorme mole di debiti e quote pignorate che erano in capo a Sorical.

«È evidente – concludono i consiglieri del gruppo del Pd – che ci troviamo davanti a una situazione insostenibile. Considerando anche il periodo di siccità che sta diventando una vera emergenza, destinata ad aggravarsi nei prossimi anni, la gestione dell’acqua diventa prioritaria per il governo regionale». Da qui la richiesta di riferire in aula.

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