Lamezia, Salvatore De Biase (Calabria al Centro): 'Nessuna intenzione di nuocere alla maggioranza'

Il capogruppo della nuova formazione in consiglio comunale spiega le ragioni delle sue scelte. E precisa: “La fedeltà a Mascaro rimane immutata”. E su Galati: “Invidiato perché sa fare politica.”
di Guglielmo Mastroianni
14 ottobre 2015
22:58

Attraversa un fuoco incrociato di polemiche, il nuovo gruppo consiliare di Lamezia Calabria al Centro. Dopo il capogruppo di Lamezia Unita, Luigi Muraca, che ha duramente attaccato il modo in cui è nato il gruppo di ispirazione galatiana, anche Carolina Caruso, dopo che i suoi quattro colleghi del gruppo di Forza Italia hanno lasciato per aderire a Calabria al Centro, ha parlato di “golpe in consiglio comunale”. Dichiarazioni e frizioni che rischiano di portare disagio all'amministrazione guidata da Paolo Mascaro, ma non secondo Salvatore De Biase, che di CaC è capogruppo: “Nessuna intenzione di creare disagio alla maggioranza. Assolutamente, in modo categorico e solenne. Perchè non ci sono i motivi per farlo. Esiste un gruppo che si chiama Calabria al Centro, al pari degli altri gruppi. Perchè ci si scandalizza? Nessuno si è domandato perché in questa maggioranza con Mascaro ci sono partiti che a livello nazionale governano col centrosinistra di Renzi, mentre ci si scandalizza se sei consiglieri ragionano su di una lista civica che si chiama Calabria al Centro. A me sembra più una cosa faziosa e ci si interessa più di Galati che costruisce.”

Ma perché secondo lei c'è tutta questa attenzione a ciò che fa Galati?

Galati è un personaggio anomalo a Lamezia, perché è una persona capace di fare politica. Galati è contestato come la Lo Moro, solo che se la Lo Moro porta un suo candidato a sindaco, perde, se lo fa Galati, vince. Galati se fa una lista non solo ci sono cinque consiglieri che lo seguono, ma addirittura diventano sei. Credo che sia una grossa componente di umana invidia verso di lui.

Lei continua a dire che i consiglieri di Calabria al Centro sono sei, me lo conferma?

Le confermo questo e le dico che non sono solo questi, perché ci sono, all'interno del consiglio comunale, altri gruppi confederati con Calabria al Centro, che sono i due partiti di cui si parlava prima (Ncd e Udc, ndr). E' un gruppo consiliare motivato a fare politica, ad essere fedele a Mascaro e a confrontarsi con i numeri e con le proposte all'interno del consiglio comunale. Per esempio, io privilegio un rapporto con una opposizione che è minoranza che è quella di Pasqualino Ruberto. Perchè ritengo che sia un uomo col quale si può interloquire politicamente, da qualsiasi postazione. Non mi interessa che sia Labor e non in un partito di maggioranza.

Ci sono state però tante polemiche che hanno accompagnato la nascita di Calabria al Centro, cos'è successo?

Una sola cosa: durante un periodo pre-amministrative, della competizione ultima, c'era chi costruiva il partito di Forza Italia e chi invece non ne aveva alcun interesse. Dopodichè, qualcuno si domanda perché ci sono dei rapporti con Pino Galati e quattro, cinque, sei consiglieri che aderiscono non all'idea del partito che non c'è, bensì all'idea di costituire, qui a Lamezia, “Calabria al Centro”. E' una proposta politica che nasce dall'esigenza di dare forza e sostegno a Paolo Mascaro. Punto. E nessuno si può meravigliare perchè, mentre Pino Galati era un gigante perché costruiva la lista di Forza Italia, altri che potevano essere impegnati a costruire la lista e un'altra del PDL, erano disimpegnati. Oggi si raccolgono i frutti.

Però il caso ha voluto che tutti gli esponenti di Forza Italia che hanno avuto un qualche riconoscimento in termini di nomine dalla nuova amministrazione, poi siano finiti in Calabria al Centro...

Ma erano le stesse figure che hanno costruito e costituito Forza Italia a Lamezia, che hanno vantato quel numero di voti. Dopodichè armi e bagagli hanno considerato di fare questo passaggio.

Luigi Muraca ha duramente attaccato il modo in cui si è formato il gruppo di Calabria al Centro...

Muraca e all'opposto. Lui è di Forza Italia ed è traghettato in una lista civica. Però condanna chi da Forza Italia è entrato in una lista civica. Ognuno poi giudichi come vuole.

Ma come mai questa volontà di abbandonare un partito comunque ancora importante? Peraltro lei ha avuto un certo travaglio ad accettare la candidatura proprio con Forza Italia...

Io non volevo neanche candidarmi, non era questa la mia volontà. In questa ultima occasione la spinta maggiore nasce a seguito della consapevolezza che là nel gruppo dove io potevo operare politicamente, vi erano delle figure che per me erano risultate ostative prima, avversari durante e nemici poi. E quindi non potevo stare io in una situazione di poca serenità, con la mia età e con la mia passione verso la politica. Perchè ho sempre detto, e a questo ci tengo, che sono gli uomini che costruiscono i partiti. Questo significa che quando l'uomo va a chiedere il voto ad un elettore, mica dice “Io sono di Forza Italia e ti chiedo il voto”, quello interesserà poco, se non si ha un rapporto politico e di fiducia con il candidato. Per capirci, mica io, se mi fossi candidato al di fuori di Forza Italia, avrei diminuito i miei costanti 700 voti. Pur tuttavia capisco che le regole dei partiti sono importanti. Io comunque rimango un costruttore, fino al punto che la mia fedeltà a Mascaro è immutata.

Guglielmo Mastroianni

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