Lande desolate, Orrico (M5s): «La Calabria merita un futuro normale»

La deputata calabrese commenta l'inchiesta che ha travolto il presidente della Regione Mario Oliverio

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di Francesca  Lagatta
18 dicembre 2018
11:44
Anna Laura Orrico
Anna Laura Orrico

«È una brutta notizia per i calabresi, che a distanza di pochi anni, vedono, nuovamente, il massimo rappresentante istituzionale della regione finire nei guai con la giustizia». Esordisce così la parlamentare calabrese del Movimento 5 stelle, Anna Laura Orrico, nel post inerente all'indagine "Lande dosolate" che ha coinvolto il presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio.

«Oltre alla grave vicenda giudiziaria - continua - emerge una quadro avvilente sulla gestione della cosa pubblica calabrese. Il Procuratore della Dda di Catanzaro Nicola Gratteri, racconta come, in tre appalti di grandi opere del cosentino, manager della Regione, esponenti politici di primo piano, e di vecchia data, pieghino l’interesse, e le tasche, della collettività ad interessi particolari, tornaconti elettorali, biechi calcoli politici che gravano come un macigno sulle spalle dei calabresi».


La questione morale

Non una riflessione improntata sul giustizialismo, a una eventuale condanna o assoluzione «ci penserà il lavoro degli inquirenti, pare, non terminato», ma principalmente uno spunto sulla "questione morale", tanto cara a Enrico Berlinguer, che dalle carte dell'inchiesta pare essersi persa negli anfratti della burocrazia. «Ecco perché il problema, a questo punto, diventa anche, o forse soprattutto, politico - chiosa la Orrico -. Visto che interi pezzi di classe dirigente di questa terra decidono sistematicamente, ancora oggi, di utilizzare la politica non come un servizio da offrire alla comunità ma come una clava per favorire pochi prediletti - loro per primi - a discapito di tutti gli altri cittadini».

L'augurio di un futuro "normale"

In ultimo, la deputata pentastellata afferma: «Mi chiedo se, i calabresi, possano ancora permettersi questo stato di cose o se non sia giunto il momento di immaginare un futuro normale per una regione falcidiata da indici economici negativi, qualità della vita scadente e malaffare diffuso. Le istituzioni vanno rispettate, non vilipese. Sono il baluardo delle comunità non il luogo per ospitare conventicole disposte a depredare risorse pubbliche e ostacolare lo sviluppo dei territori».

 

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